Davanti al pronto soccorso di via Santa Sofia, fumatori in azione indisturbati

“Vietato fumare in tutte le aree dell’ospedale”. Questo il cartello che si legge a pochi metri dall’ingresso del pronto soccorso del Policlinico di Catania di via Santa Sofia, installato nel 2017 all’avvio della campagna “Liberare il Policlinico dal fumo” che sin dal suo nome rende chiara la difficile battaglia che voleva intraprendere. Ma, ironia della sorte, l’area antistante il cartello assomiglia più ad un’area fumatori, che al suo esatto contrario: qui, infatti, convergono quanti accendono una sigaretta, per nulla turbati dalla presenza dei divieti che vigono anche nelle aree esterne del nosocomio.
Ne abbiamo avuta testimonianza diretta restando per alcune ore al pronto soccorso del Policlinico e documentando ampiamente il tutto con le foto che corredano questo articolo. I fumatori, indisturbati, accendono una sigaretta dietro l’altra, lanciano i mozziconi in strada o sui marciapiedi, spengono le cicche sul pianale del cestino della differenziata e li lasciano all’interno del vaso ricolmo di sabbia e che, altro paradosso, si trova davanti alla sala d’ingresso e d’aspetto.
Abbiamo osservato decine di fumatori all’opera contestualmente ed abbiamo constatato che, spinto dalle folate di vento, il fumo si propaga all’interno della saletta d’attesa dove soggiornano i parenti o gli stessi pazienti, costretti a inalare i veleni del fumo passivo nel luogo che dovrebbe, al contrario, rappresentare la salvaguardia della loro salute.
Non abbiamo visto né i poliziotti del presidio, né i vigilantes, né i medici, né alcun dirigente dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Policlinico – Vittorio Emanuele” far rispettare il divieto invitando i fumatori a spegnere le sigarette. In questo constesto da “far west”, i cartelli sarebbe meglio eliminarli: oltre ai danni derivanti dal fumo passivo che si è costretti a subire, almeno si eviterebbe la beffa degli slogan.