Villari: «Il sostegno di Peppe Provenzano è per noi essenziale per continuare con più determinazione le nostre battaglie politiche provinciali»
In video conferenza con il ministro per il Sud Beppe Provenzano. Ieri pomeriggio, il gruppo dirigente del Partito Democratico catanese, con segretari di Circolo, i responsabili di dipartimento con l’intervento anche del segretario regionale Anthony Barbagallo e del vice Renzo Bufalino si sono incontrati per discutere sul tema “La sfida del COVID, l’impegno del Pd sul Mezzogiorno”. «Il nuovo Pd è ripartito in Sicilia e a Catania ed è in grado di lanciare questa sfida» ha esordito il segretario provinciale Angelo Villari. «È stata davvero una bella iniziativa – ha commentato -. Il PD catanese diventa interlocutore importante del Partito Democratico nazionale e regionale. Il sostegno di Peppe Provenzano è per noi essenziale per continuare con più determinazione le nostre battaglie politiche provinciali».
Un momento difficile che diventa anche una sfida sia sotto il profilo sanitario sia sugli scenari futuri e la ripresa per cui si deve lavorare con un tasso di contagi in città di circa il 20% sui tamponi effettuati che rende questa seconda ondata di pandemia, specie in Sicilia e a Catania, più grave e preoccupante di quella della primavera scorsa. «La gestione della sanità in Sicilia – ha esposto il segretario Villari – nei suoi rapporti le lobby della sanità privata per la costruzione di un consenso elettorale è malata, e sta mostrando tutte le sue contraddizioni e le sue storture. La recrudescenza dei contagi, l’aumento dei ricoveri e il necessario utilizzo delle terapie intensive, ormai non più capaci di fronteggiare la situazione, sta palesando le inefficienze e le incapacità del governo Musumeci che, in modo maldestro, tenta di scaricare le proprie responsabilità sul Governo nazionale».
«La mozione di censura all’assessore alla Sanità presentata dal gruppo del PD all’Ars – ha aggiunto il segretario regionale Barbagallo – in questo quadro deve essere l’occasione per smascherare l’incapacità del Governo Musumeci di garantire il diritto alla salute dei siciliani e di sottolineare la sua azione pericolosa e irresponsabile». Alla riunione sono intervenuti segretari di circolo e componenti la segretaria provinciale che in questi mesi sono stati in prima linea nella battaglia di rilancio del partito catanese. È intervenuta anche la presidente dell’Assemblea Ersilia Saverino, che ha ribadito l’invito, fatto nella relazione introduttiva, al ministro a partecipare alla prossima assemblea in programma agli inizi di dicembre «saremmo felici se tu potessi concluderne i lavori». Un invito che il rappresentante del governo ha accettato.
Il Governo regionale sui 1,4 Miliardi previsti per far fronte alla grave emergenza sanitaria e sociale ad oggi ha speso solo 30 milioni, come ben sanno i sindaci dei nostri comuni che fino ad adesso hanno ricevuto solo le risorse stanziate dal Governo nazionale. «Come sindaci ci sentiamo disarmati» hanno affermato il primo cittadino di Militello Giovanni Burtone, Gianluca Petta di San Michele di Ganzeria, Giovanni Ferro di Mirabella. «Da tempo chiediamo un ospedale dedicato all’emergenza Covid per ogni provincia», ha ribadito anche Renzo Bufalino, riprendendo le sollecitazioni dei sindaci e dei segretari di circolo.
E sul tema è tornato anche Villari. «Si continuano ad utilizzare gli ospedali esistenti con una promiscuità che sta creando danni enormi, con un aumento dei contagi sempre più esteso persino in alcune strutture sanitare. Nella provincia di Catania va individuato almeno un ospedale dismesso da trasformare in un Covid center per superare i gravi problemi che in tutte le strutture sanitarie del nostro territorio (Catania, Acireale, Caltagirone) si stanno verificando. La Regione assuma impegni concreti per aiutare i sindaci e le comunità della nostra provincia a partire dalle zone rosse che si allargano sempre di più – ha aggiunto Villari – Ai cittadini va la nostra solidarietà e il nostro impegno per un sostegno forte e concreto. Quanto alla somministrazione del vaccino, speriamo presto, dovrà essere affrontata in modo da garantire a tutti la possibilità di effettuarlo contestualmente e senza particolari ritardi».
I decreti “ristoro” stanno dando risposte importanti che vanno sostenute e vanno applicate immediatamente. Le risorse europee destinate all’Italia devono essere utilizzate al più presto, senza sprechi e distribuzioni a pioggia. Le somme previste dal recovery fund dovranno essere utilizzate per una transizione ecologica non più rinviabile, per superare l’arretratezza della pubblica amministrazione, per digitalizzazione, modernizzazione la ricerca e la scuola necessarie anche per superare le diseguaglianze sociali e territoriali.
Così come, la fiscalità di vantaggio per il Sud, garantita fino al 2029 con la finanziaria che il Governo sta portando avanti, l’eco bonus e il sisma bonus, le somme previste dal piano per il sud devono rappresentare l’occasione per cambiare la Sicilia e la nostra provincia, per garantire legalità, sviluppo e sostenibilità, decoro e messa in sicurezza, ristrutturazione degli immobili e del territorio senza sprecare altro suolo mettendo in discussione l’equilibrio del nostro eco-sistema. Si tratta di decine di miliardi che possono cambiare il volto della Sicilia e del nostro territorio.
«Ma questo nostro progetto cozza con l’idea di società del centro destra catanese siciliano. L’assoluta inerzia e incapacità di questo centro destra rischia di far perdere, purtroppo, un altra opportunità alla nostra terra. Il Pd deve alzare la voce ancor di più. La strada tracciata è quella giusta e dobbiamo portarla avanti unitariamente e con determinazione, costruendo alleanze capaci di affrontare i problemi sociali ed economici di questo territorio, sostenendo con più forza l’impegno per il riscatto delle nostre città che il partito nazionale, grazie alle idee e alle determinazione di Peppe Provenzano, sta portando avanti».