Una volante della Polizia contesta irregolarità anche penali all’impresa che gestisce il servizio rifiuti nel capoluogo e in altri comuni
Conferimento irregolare di rifiuti, violazioni al Codice della strada, mancanza di carta di circolazione, patente scaduta. Insomma c’è tutto e di più nel controllo effettuato ieri dagli agenti del Commissariato Borgo-Ognina (Catania) i quali, nel corso di un normale pattugliamento per le strade del capoluogo, notato in via Pensavalle un mezzo di raccolta rifiuti urbani e un altro veicolo dell’impresa Oikos (che si occupa del servizio rifiuti), parcheggiati in modo irregolare a tal punto da occupare buona parte della carreggiata e inibire il parcheggio riservato ai motocicli. Notato pure un operatore ecologico raccogliere un sacco di rifiuti consegnatogli dal titolare del “Bar Aldo Moro”: visto anche l’orario insolito – erano circa le 8.30 – i poliziotti hanno deciso di approfondire.
I conducenti dei mezzi, entrambi dipendenti della società, sono stati sanzionati per le violazioni al Codice della strada. È stato pure constatato che all’autista del mezzo di raccolta rifiuti mancava la carta di circolazione e, cosa ben più grave, aveva la patente di guida scaduta dal mese di ottobre. L’altro conducente, che poi è stato accertato essere il sorvegliante di zona della società rifiuti (il quale avrebbe, quindi, dovuto vigilare anche sulla regolarità dell’operato dell’operatore) è stato sanzionato per sosta vietata.
Ma ecco un’altra irregolarità: è stato appurato, infatti, che il dipendente era in servizio per lo svuotamento dei cestelli della raccolta differenziata, ma, contrariamente a quanto previsto dall’ordine di servizio, aveva ritirato rifiuti urbani indifferenziati dall’esercizio pubblico, rifiuti che finivano – tutti insieme – nel medesimo raccoglitore.
Anche qui sono scattate le contestazioni per le violazioni amministrative: al titolare del “Bar Aldo Moro” è stata contestata la violazione prevista dall’ordinanza del sindaco numero 124/16 che punisce la difformità nel conferimento della differenziata da utenza non domestica (un’operazione avvenuta al cospetto dell’incaricato alla sorveglianza di zona il quale nulla ha eccepito rispetto a tale violazione).
Il mezzo di raccolta rifiuti non è risultato idoneo ad espletare il servizio perché non iscritto all’apposito albo regionale dei trasportatori di rifiuti. Questa violazione ha carattere penale e per questo sono stati indagati in stato di libertà i responsabili per il reato di cui all’art. 256 del decreto legislativo 152 del 2006 che prevede e punisce il trasporto illecito di rifiuti. Gli agenti si sono avvalsi dell’ausilio del personale della Polizia Provinciale e della Polizia Locale.