L’uomo fermato dagli agenti della Polfer con due sacchi colmi di spade e machete
Un cittadino straniero di 33 anni, che si è dichiarato di origine marocchina, è stato denunciato dagli agenti della Polizia ferroviaria di Catania per possesso senza giustificato motivo di armi, per ricettazione e per porto abusivo di armi.
Venerdì scorso 17 febbraio, durante i servizi di prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario, i poliziotti della Stazione Catania centrale hanno notato un cittadino extracomunitario che, nel piazzale antistante l’ingresso alla stazione, portando al seguito due grossi sacchi di plastica di colore nero, si dirigeva verso l’ingresso ferroviario. L’uomo, stesso accortosi della presenza degli agenti in divisa, si è fermato dietro uno dei pilastri posti in prossimità delle porte di ingresso.
Questo atteggiamento ha insospettito gli agenti che hanno deciso di procedere al controllo. Il cittadino straniero è stato accompagnato negli Uffici della Polizia Ferroviaria.
Qui, aperti i sacchi in suo possesso, è stato ritrovato un vero e proprio arsenale di armi bianche dall’aspetto antico: una spada di un metro circa, due di circa 90 centimetri e una di 85 centimetri; una balestra smontata e due machete ricurvi della lunghezza di 40 centimetri ciascuno.
L’uomo, sprovvisto di documenti, ha dichiarato di essere un cittadino marocchino, R.A. di 33 anni. L’informazione è stata riscontrata sia nella Banca dati interforze – dove sono emersi i numerosi pregiudizi penali per reati contro il patrimonio a carico dell’uomo – sia in AFIS (la il sistema automatico di identificazione delle impronte digitali), presso cui personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica ha accertato anche che l’uomo, in passato, era stato “fotosegnalato” con diverse generalità ed era destinatario di un Ordine del Questore di Caltanissetta datato 7 novembre 2005.
Nessuna indicazione è stata fornita in merito al possesso delle armi e alla loro provenienza: da qui è scattata la denuncia. Le armi, che seppur dall’aspetto antico conservano un’elevata capacità offensiva, sono state sequestrate e poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Non potendosi escludere, visti anche i precedenti penali di R.A., che le armi possano essere di provenienza furtiva, la Polizia invita le vittime di furto di oggetti simili e che ritengono di riconoscere le armi sequestrate come proprie, a presentarsi presso gli uffici della Polfer muniti di copia delle denunce di patito furto, per l’eventuale riconoscimento.