Il rifugio ospitava 55 cani ed altri animali, tutti in pessime condizioni
Nei giorni scorsi, personale della polizia di Stato ha effettuato controlli mirati a contrastare l’illegalità diffusa nel quartiere di Librino e in località Vaccarizzo con particolare riferimento alla tutela degli animali, alla repressione dello sfruttamento del lavoro minorile e alla tutela della sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. Particolare rilievo assume il controllo di un canile/rifugio che ospita 55 cani e altri animali quali cavalli, pecore, oche, capre, bue e maiali che, così come accertato durante il controllo di polizia, venivano detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.
A tal riguardo, si evidenzia il totale disinteresse verso gli animali nonché la totale trascuratezza con cui i 2 conduttori gestivano il rifugio; nello specifico, mancava l’acqua e, nelle gabbie ove presente, la stessa era putrida, esposta al sole e all’interno vi erano finanche animali morti quali scarafaggi e simili, rileva anche la mancanza di cibo e taluni cani erano legati con una catena e, infine, costretti a vivere in luoghi con escrementi e sporcizia pregressa.
I due gestori, alla luce di quanto riscontrato, sono stati indagati in stato di libertà ai sensi dell’articolo 727 del codice penale, per detenzione degli animali in condizioni incompatibili con la loro natura e gli stessi, a fronte dell’evidenza dei fatti, ammettevano le proprie responsabilità provvedendo, dietro diffida da parte dei poliziotti, a ripristinare le condizioni di benessere di detti animali. Gli indagati hanno riferito di ospitare cani affidatigli da enti comunali e provenienti da situazioni di maltrattamento e, infine, hanno riferito di percepire donazioni economiche per la cura degli stessi e, a fronte di ciò, sono privi del relativo registro attestante dette elargizioni.