La Guardia di Finanza esegue un’ordinanza di custodia contro un’associazione italo-dominicana che importava “polvere bianca”
Quattro persone sono state arrestate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, su delega della Procura Distrettuale, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale etneo per traffico di cocaina.
Si tratta di Giuseppe Galati (32 anni), Patria Batista Melendez detta “Erika” (40), Francesco Di Prima detto “Frasciame” (37) e Stefano Borgese (40). Nei confronti di altre due persone, Massimiliano La Piana (30 anni) e Renato Dario Gravagna (41), è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Nell’ambito dello stesso provvedimento, è stato disposto ed eseguito il sequestro preventivo di un immobile ubicato a Catania, del valore di 128 mila euro, e di un’attività aziendale (panificio in via Stradale Cravone, sempre a Catania) poiché sia l’unità immobiliare che il ramo d’azienda sarebbero stati acquistati con i profitti realizzati dall’illecito traffico di stupefacenti.
L’indagine ha preso il via all’indomani dell’arresto di Giuseppe Galati, promotore e organizzatore del sodalizio criminale italo-dominicano, avvenuto nell’ottobre del 2014 presso l’aeroporto di Fontanarossa per la detenzione e l’avvenuta importazione dalla Repubblica Dominicana di 800 grammi di cocaina purissima. L’associazione criminale proseguiva il traffico nonostante l’arresto del suo promotore attraverso l’opera della moglie, Patria Batista Melendez, che tesseva le “relazioni commerciali” con i fornitori dominicani e prendeva contatti con un cittadino dominicano (detto “compadre”) in fase di identificazione. A far da corrieri Di Prima e Borgese: Francesco Di Prima risultava aver partecipato, tra l’altro, anche all’importazione di cocaina dalla quale era poi scaturito l’arresto di Galati e Stefano Borghese veniva tratto in arresto in flagranza di reato all’aeroporto di Palermo nel novembre 2015 per il possesso di 825 grammi di cocaina purissima proveniente da Santo Domingo e occultata in deodoranti e prodotti per la cura del corpo.
Dal complesso quadro indiziario emerge un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti in grado di operare già prima dell’arresto di Galati dell’ottobre 2014 e di continuare nel piano criminoso, nonostante le prime attività di sequestro operate dai Finanzieri della Tenenza di Fontanarossa e del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, almeno fino al mese di febbraio 2016. In più, le investigazioni tecniche evidenziavano l’effettuazione di ulteriori viaggi di Galati e Di Prima verso Santo Domingo per l’acquisto di cocaina per conto del clan mafioso dei Nizza. Da ultimo, gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle finalizzati a verificare le disponibilità con le quali gli indagati Galati e Di Prima potevano rispettivamente realizzare l’acquisto dell’immobile e dell’attività d’impresa consentiva agli investigatori di appurare che le spese in questione venivano realizzate con i ricavi del traffico di cocaina.