La Polizia fa irruzione in un terreno e scova una piantagione di Cannabis e Skunk
Tre persone sono state arrestate in flagranza di reato in territorio di Centuripe, a conclusione di una intensa indagine del Commissariato di Polizia di Librino. In manette con l’accusa di produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana a Giovanni Russo, 63 anni, nato a Paternò e residente a Ragalna, pregiudicato per reati contro il patrimonio; Antonio Contarino, 29 anni, residente a Paternò, pregiudicato per reati connessi agli stupefacenti; e Salvatore Magrì, 44 anni, residente a Pedara, incensurato. In particolare, i poliziotti del Commissariato di Librino erano da tempo sulle tracce di Russo, poiché, una pregressa attività investigativa aveva permesso d’individuare l’uomo come uno dei principali “grossisti” rifornitori di sostanze stupefacenti del florido mercato illecito nel popoloso quartiere catanese di Librino.
I poliziotti sono riusciti a individuare il podere, ubicato in un percorso impervio, difficilmente visibile dall’esterno, ipotizzando che potesse essere oggetto di una coltivazione di cannabis indica. Venerdì scorso gli agenti hanno deciso di intervenire con diverse pattuglie del Commissariato Librino presso il terreno che si trova in territorio di Centuripe (nell’ennese) fra le frazioni Muglia e Pietralunga, raggiungibile tramite la statale 192 Catania-Enna e la provinciale 50. Durante il tragitto, e in prossimità della proprietà, sono stati notati Magrì e Contarino a bordo di un camion mentre trasportavano un serbatoio di plastica colmo d’acqua sorgiva, da utilizzare per irrigare le colture presenti. Entrati nell’appezzamento di terra e avviata una perquisizione estesa anche ad un casolare presente, è stata rinvenuta una piantagione del tipo Cannabis e Skunk, nascosta dagli alberi.
L’attività di ricerca ha permesso di ritrovare tutto l’occorrente per coltivare, essiccare e confezionare gli stupefacenti prodotti: concime, diserbante, fertilizzante, antiparassitari, setacci, macchina termosaldatrice, una bilancia e anche una confezione termosaldata di marijuana del peso di circa 300 grammi.
La verifica permetteva di quantificare il rinvenimento in complessive 2.697 piante, delle quali 1.617 del tipo cannabis, ancora in fase di crescita, alte circa un metro, per complessivi 242 chili, e 1.080 piante del tipo skunk, per un peso lordo complessivo di 216 chili per un totale di 458 chili.
Ignaro della presenza della Polizia sul posto, mentre gli agenti eseguivano i rilievi, è giunto nella proprietà Giovanni Russo, che agli investigatori non poteva non ammettere che il terreno e la coltivazione esistente erano riconducibili a lui.
Nella circostanza, gli uomini della Squadra Mobile e del Gabinetto provinciale della Polizia scientifica della Questura di Enna, informati del rinvenimento effettuato, raggiungevano i colleghi per collaborare insieme. Nello specifico, la Scientifica ennese procedeva ad un meticoloso sopralluogo, con filmati e fotografie, che, per la vastità della piantagione, richiedeva diverse ore.
Del ritrovamento e e degli arresti è stata data notizia alla Procura della Repubblica di Enna, competente per territorio, chiedendo l’autorizzazione alla distruzione delle coltivazioni, fatti salvi i campioni per procedere alle analisi di rito. Ricevuta autorizzazione dall’autorità giudiziaria le piante venivano distrutte mediante fresatura, attuata con un decespugliatore fatto giungere appositamente sul posto. Dopo gli adempimenti di rito, i tre venivano condotti presso la il carcere di Enna, come disposto da quella Procura.