In 23 compariranno davanti al Gip: c’è anche l’ex sindaco della città Marcello Merlo
Si terrà venerdì 19 luglio nell’aula bunker di Bicocca l’udienza preliminare del processo “Città Blindata”, l’inchiesta antimafia della Direzione Distrettuale Antimafia, avvenuta a febbraio, che ha svelato l’organigramma della cosca Toscano-Tomasello-Mazzaglia di Biancavilla legata alla “famiglia” catanese di cosa nostra “Santapaola-Ercolano”. Davanti al Gip Simona Ragazzi compariranno in 23 (le 16 persone coinvolte nel blitz di alcuni mesi fa ed altri 7):
Fabio Amoroso, Giuseppe Amoroso, Vito Amoroso, Antonino Aricò, Marco Battaglia, Giovanni Carciotto, Tino Caruso, Gregoro Gangi, Angelo Girasole, Alberto Gravagna, Antonino Santo Grillo, Roberto Licari, Marcello Merlo, Massimo Merlo, Andrea Monforte, Alfio Ambrogio Monforte, Vincenzo Monforte, Alfio Muscia, Vincenzo Panebianco, Vincenzo Pellegriti, Riccardo Pelleriti, Placido Ricceri, Mario Venia, Carmelo Vercoco. Fra essi l’ex sindaco di Biancavilla, all’inizio degli anni ’90, Marcello Merlo, e il fratello Massimo, quest’ultimo già detenuto.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi.
L’operazione è nata da tre diverse indagini confluite in un’unica richiesta cautelare, condotte dai Carabinieri (Nucleo Investigativo di Catania e Compagnia di Paternò) e dalla Polizia di Stato (Squadra Mobile della Questura di Catania e Commissariato di Adrano) mirate a fronteggiare un’escalation di violenza a Biancavilla, causata dalla smania di comando e predominio territoriale del clan mafioso capeggiato dai fratelli Amoroso e, da ultimo, da Alfio Ambrogio Monforte. L’attività investigativa ha avuto inizio a seguito di due omicidi verificatisi a Biancavilla: da questi, l’indagine ha ricostruito la mappa dei nuovi assetti criminali locali.