L’uomo, che esercita la professione sanitaria, rischia un anno e mezzo di carcere
La D.I.G.O.S. di Catania ha denunciato alla Magistratura un 33enne, C.V. le iniziali, per aver violato le norme anticovid, ai sensi dell’art.260 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, R.D. 1265 del 27.7.1934, modificato dall’art.4 co.7 del D.L. 25 marzo 2020 n. 19 che prevede l’arresto fino a 18 mesi e l’ammenda fino a 5000 euro. Le indagini hanno avuto avvio a seguito di una segnalazione pervenuta alla Digos dal Commissario per l’emergenza covid presso l’Azienda sanitaria provinciale 3 Catania che ha segnalato la violazione alle norme di sicurezza previste per i pazienti positivi al virus, tra quelli ospitati presso una struttura della provincia.
Il 26 agosto, nella stessa, è stato ricoverato un cittadino spagnolo a seguito di positività al tampone per covid-19 riscontrata in forma asintomatica nel corso di controlli eseguiti nel locale aeroporto. L’indomani, due amici del ricoverato si sono presentati presso la struttura, chiedendo di poterlo incontrare. Nonostante le ripetute ammonizioni del personale sanitario che vietava loro sia l’ingresso che qualsivoglia possibilità di incontro, i due amici, all’insaputa dei sanitari, hanno, però, fatto accesso ugualmente nell’adiacente zona piscina, fruibile agli ospiti paganti e separata mediante delimitatori dal resto della struttura riservata all’ospitalità dei soggetti in isolamento sanitario.
Nel pomeriggio, personale dell’albergo ha comunicato ai sanitari che C.V. aveva violato le barriere di separazione e si era introdotto all’interno della stanza nella quale è ospitato il cittadino spagnolo positivo al coronavirus. La D.I.G.O.S. si è immediatamente attivata per individuare i due soggetti in questione, per le conseguenti necessità di natura sanitaria indispensabili a tutela della salute pubblica. C.V. è risultato essere in atto dimorato in un comune della provincia di Ragusa: pertanto, gli agenti hanno immediatamente notiziato i colleghi della Questura iblea, per attivare le necessarie procedure sanitarie a cura di quell’A.S.P.
Personale dell’A.S.P. 3 di Catania ha, invece, raggiunto il secondo amico (che si era trattenuto nella zona della piscina, senza entrare nella stanza del malato) il quale, in via precauzionale, è stato posto in regime di isolamento nella sua abitazione etnea. L’attività d’indagine svolta dalla D.I.G.O.S. a seguito della segnalazione ricevuta, ha consentito di accertare chiare responsabilità penali, in violazione alle norme del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, a carico di C.V. (peraltro aggravate dal fatto che lo stesso risulta esercitare la professione sanitaria), corroborate da dichiarazioni assunte dal personale sanitario presente e dai dipendenti dell’albergo i quali lo hanno visto uscire dalla stanza occupata dal cittadino spagnolo.