Sondaggi alla mano, tutto si sa sulla competizione per la Presidenza della Regione Siciliana, ma poco sui candidati deputati. Abbiamo “sondato” gli umori degli esperti sui possibili tredici eletti in provincia di Catania
Della lunga corsa verso la presidenza della Regione siciliana, che verrà rinnovata nel voto del 5 novembre, un po’ tutto si è detto grazie anche ai sondaggi che hanno fotografato gli umori dell’elettorato. Ma degli aspiranti onorevoli ed in particolare per i tanti che concorrono per 13 seggi di deputato all’Assemblea in provincia di Catania poco o nulla trapela ed il termometro restano i “vecchi” saggi, dirigenti e rappresentanti di partiti e liste i quali, piuttosto che affidarsi agli istituti di ricerca, monitorano la campagna elettorale sulla base delle proprie esperienze e del proprio “fiuto”.
Ne abbiamo sentiti diversi, profondi conoscitori degli ambienti della politica etnea, facendo un quadro della situazione, ad una settimana dal voto, cercando di capire chi fra i 150 in lizza in provincia di Catania, potrà centrare uno scranno a Sala d’Ercole. Quel che appare abbastanza incerto è, rispetto al passato, quanti saranno i seggi scatteranno alle diverse liste, sia per il numero ridotto di deputati (che passa da 17 a 13), sia per lo sbarramento al 5% che complica le cose alle liste minori.
Movimento 5 Stelle. In pole ci sono gli uscenti Angela Foti, Gianina Ciancio e Francesco Cappello, outsider Giuseppe Scarcella e Antonino Sapienza.
Cento Passi Per La Sicilia. Vittorio Bertone sembra davanti agli altri candidati; alle sue spalle Valerio Marletta e Giancarlo Ciatto.
Partito Democratico. In casa Pd sin dalla presentazione delle liste era abbastanza chiaro che la corsa sarebbe stata a tre: Angelo Villari, Luca Sammartino e Anthony Barbagallo. Gli ambienti dem rilevano Angelo Villari favoritissimo sui diretti concorrenti. L’ex segretario della Cgil oltre al sostegno del bacino del mondo sindacale e del mondo del lavoro in generale, sarebbe spinto nella sua corsa dalla base democratica in quanto l’unico legato al partito sin dalla sua costituzione. Per una seconda posizione Sammartino sarebbe favorito su Barbagallo, sempre che, alla fine, non siano tre gli eletti.
Alternativa Popolare. Sembrerebbe favorito Marco Forzese, anche se Nuccio Condorelli avrebbe ottime chanche da giocare.
Sicilia Futura. Verso la riconferma a Sala d’Ercole Nicola D’Agostino. Per la seconda posizione i consiglieri comunali catanesi Carmelo Coppolino e Agatino Lanzafame.
Lista Micari. Situazione alquanto incerta fra Giuseppe Caudo, già componente dello staff del Presidente della Regione uscente Rosario Crocetta, e Antonio Leanza figlio di Turi Leanza già primo cittadino brontese e vicepresidente della Regione.
Diventerà Bellissima. Giuseppe Arena (deputato 2008-2012) sembrerebbe favorito. Outsider Giuseppe Zitelli e Angelo Sicali.
Forza Italia. Come nel Pd, sono tanti i candidati di peso degli “azzurri”. Un po’ sullo stesso piano gli uscenti Marco Falcone e Alfio Papale, con Dario Daidone sostenuto da Salvo Pogliese (non ricandidato). Tre seggi metterebbero d’accordo tutti.
Musumeci Presidente, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini. Sono in tanti i candidati che si contendono il primo posto e che lotteranno sul filo di una manciata di voti: Carmelo Nicotra, il sindaco di Motta Sant’Anastasia Anastasio Carrà e Rocco Zapparata.
Udc. Anche in questo caso la battaglia è sul filo di pochi voti per Giovanni Bulla (medico di Adrano), Vito Rau (Paternò) e due ex sindaci: Ketty Basile (già primo cittadino di Tremestieri Etneo) e Santo Trovato (già primo cittadino di San Giovanni la Punta).
Popolari Autonomisti. Battaglia all’ultimo voto fra gli uscenti Salvo Giuffrida (anch’egli già sindaco di Tremestieri Etneo) e Gianfranco Vullo.
Siciliani Liberi. Abbastanza scontato il primo osto per Roberto La Rosa, leader del partito e candidato anche alla presidenza.