Ci sarebbe anche un “caso Biancavilla” emerso dalle intercettazioni telefoniche che hanno contribuito a chiarire le dinamiche dei dati falsati sulla pandemia da Coronavirus elaborati dalla Regione Siciliana ed inviati all’Istituto Superiore di Sanità, che nella giornata di oggi ha portato i Carabinieri del Nas di Palermo e del Comando Provinciale di Trapani ad eseguire un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di alcuni appartenenti al Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana. Un’azione, quella ipotizzata dagli inquirenti, che avrebbe portato ad alterare i dati regionali per ritardare il passaggio della Regione da una fascia all’altra.
A finire ai domiciliari è stata la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano e il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato Emilio Madonia. Nell’inchiesta è indagato anche l’assessore regionale alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza. Oggi gli è stato notificato un invito a comparire con avviso di garanzia. E’ accusato di falsità materiale ed ideologica. I carabinieri gli hanno anche sequestrato dei telefoni.
E in merito a Biancavilla, secondo quanto riportato dalla testata giornalistica online Livesicicilia in due articoli di Riccardo Lo Verso e Antonio Condorelli, la dirigente generale Letizia Di Liberti avrebbe chiesto all’assessore Ruggero Razza come gestire i dati dei decessi Covid di Biancavilla, ovvero – dicono i magistrati – “se inserirli in unica soluzione o spalmarli in più giorni”. In un’altra intercettazione, scrive sempre Livesicilia, si legge “Digli solo… Biancavilla, i deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”. “Ma sono veri?”, chiedeva Razza. “Sì solo che sono di tre giorni fa”, aggiungeva la dirigente. “E spalmiamoli un poco”, rispondeva Razza.
Sempre sui numeri di Biancavilla, il 4 novembre il dirigente Di Liberti informava Mario Palermo – con sorpresa – della presenza di 7 decessi. Dati che comunque erano in ritardo “…1 oggi, 2 ieri e 2 l’altro ieri e 1 del 19 li dobbiamo mettere per forza altrimenti ce li teniamo sulla pancia come l’altra volta”. Ed è la stessa Di Liberti che avrebbe ammesso anche di aver “cristallizzato” il dato e di aver “sistemato assai” il numero dei morti. E non finisce qui. A fine dicembre la Di Liberti informava l’assessore che i ricoveri avevano subito un incremento di 40 unità. Razza rispondeva: “vediamo … semmai, stringiamo na picca… vediamo… va…”. Ed ancora la dirigente lo informava che “poi martedì… ti faccio vedere… sono tutti i positivi… da recuperare… poi li vediamo insieme. Ve bene?”. “Ma quanti sono?”, chiedeva l’assessore. “Assai. Poi te li faccio vedere…poi te li faccio vedere… va bo?”. E Razza: “Va bene…”.
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