La direzione ha approvato la squadra del segretario, ne fanno parte i biancavillesi Giuseppe Pappalardo e Vincenzo Cantarella, il licodiese Angelo Petralia, il ragalnese Salvo Di Caro
Si è svolta ieri a Catania la prima direzione provinciale del Partito Democratico. Il segretario Angelo Villari ha presentato la segreteria che lo affiancherà nella conduzione del partito, formata da 15 componenti, 6 delle quali donne. Si tratta di Giuseppe Pappalardo, coordinatore della Segreteria; Gianfranco Vullo, vice Segretario Vicario; Giovanna Monaco, vice Segretaria; Angelo Petralia, vice Segretario; Jacopo Torrisi, responsabile ufficio di Programma con delega alla Città; Salvo Mavilla, responsabile dell’Organizzazione; Tania Spitaleri; Chiara Mangiagli; Giusy Pedalino; Francesca Caudo; Vincenzo Cantarella; Giacomo Pulvirenti; Salvo Bonaccorsi; Antonina Carini; Salvo Di Caro.
Fra i nomi della “squadra”, alcuni fanno riferimento all’area sud-occidentale dell’Etna: i biancavillesi Giuseppe Pappalardo a Vincenzo Cantarella; il licodiese Angelo Petralia che, con i suoi 27 anni, è il componente più giovane; il ragalnese Salvo Di Caro. Nominata e insediata anche la Commissione provinciale di Garanzia che ha eletto presidente Luisa Albanella, già deputata nazionale.
Il segretario Villari ha esordito dicendo: «Il Partito Democratico è tornato a Catania, si è risvegliato ed è pronto a combattere, dopo aver vissuto in questi anni un lungo lockdown. Il Pd archivia la stagione in cui ha smarrito il sostrato valoriale fondante e riprende il passo seguendo il nuovo corso del segretario Zingaretti». A livello regionale, Villari boccia in toto il Governo Musumeci, tacciato di «inerzia sconvolgente» prima della fase Covid, e di aver dato una brutta virata durante il lockdown, «consegnando la Sicilia alla Lega».
Poi sulla presenza dem in provincia ha aggiunto: «Serve avviare un’azione politica che possa guardare con rinnovata ambizione alle prossime tornate elettorali amministrative che già da questo ottobre interesseranno ben 7 comuni del catanese. È indispensabile che nei prossimi giorni siano i circoli di queste comunità attraverso le loro assemblee, e con la nostra presenza attiva, a dare la giusta legittimità alle decisioni da mettere in campo. È stato commesso fatto l’errore di fermarsi ai confini comunali – ha detto il segretario dem – senza comprendere che la stragrande maggioranza delle questioni si estende alle macro-aree: l’area montana, pedemontana, calatina, jonica e la città di Catania».
Su Pogliese, Villari ha aggiunto: «Il sindaco sospeso manifesta una gravissima ed ossessiva voglia di occupare poltrone, il dissesto non è solo economico ma anche politico, culturale e morale». Ed ancora: «È indispensabile un patto generazionale che consenta ai più giovani di avere visibilità e lavorare con energia al rinnovamento interno; decideremo la conferenza delle donne della provincia di Catania; daremo avvio a dei coordinamenti territoriali tra circoli contigui e torneremo a riunire gli organismi dirigenti del partito. Il Pd che abbiamo in mente dovrà incontrare e ascoltare le numerose realtà sociali, culturali e ambientali di questo territorio, le organizzazioni civiche, le associazione e le fondazioni antimafia».
Presente ai lavori anche il segretario regionale Anthony Barbagallo, che ha chiesto le dimissioni del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che «se ne deve andare perché sta condizionando la città». La direzione ha approvato la relazione introduttiva del segretario e approvato anche l’ordine del giorno in cui si chiedono le dimissioni immediate del sindaco di Catania Pogliese, condannato a 4 anni per peculato.