Le dimissioni del Governatore della Sicilia Nello Musumeci, per permettere ai cittadini siciliani di poter votare in concomitanza con le elezioni nazionali, hanno fatto riaccendere quella voglia di innovazione e cambiamento che ad ogni tornata elettorale anima le piazze di ogni paese di questa amata e martoriata terra. Se da un lato una parte della destra è riuscita a fare andare su tutte le furie l’ormai ex governatore Musumeci proponendo come suo successore l’ex ministro Stefania Prestigiacomo – passata poi da Renato Schifani per convergere probabilmente su Gianfranco Miccichè – , dall’altro la sinistra cerca di concludere larghe alleanze con un solo obbiettivo: “sconfiggere la destra”. E per sconfiggere “l’uomo (o la donna) nero” si stanno analizzando tutte le strategie possibile. Contro “la peggiore destra degli ultimi decenni” – così la definisce il vice segretario del Pd catanese Angelo Petralia in una nota – c’è da un lato il Pd, dove i “compagni” hanno scelto Caterina Chinnici come candidata al ruolo di Governatore ma il cui nome presente nel simbolo non è risultato gradito al papabile alleato M5s. Dall’altro il rivoluzionario ex sindaco di Messina Cateno De Luca. Ed è proprio quest’ultimo che, in un comizio tenutosi a Giardini Naxos, ha lanciato messaggi di “amorosi sensi” all’amico Dem Petralia seppur, almeno per il momento, rimane certo che la lista di Cateno De Luca correrà sola alle prossime regionali. Ma cosa si saranno detti, i due, finito il comizio? L’uno avrà confessato e assolto – da buona guida spirituale – i peccati dell’altro? Questo non ci è dato sapere, seppur a testimonianza del momento, le foto scattate, parlerebbero più di cento parole.
“Le dimissioni di Musumeci hanno portato ad una rapida evoluzione del quadro politico regionale” ha commentato Angelo Petralia. “Si andrà alle urne anzitempo, il 25 Settembre. Tuttavia il PD è pronto a guidare il campo progressista per prospettare ai siciliani un’alternativa politica valida al malgoverno della destra. L’affermazione di Caterina Chinnici alle primarie, a fronte di un ottimo risultato complessivo, ha consegnato agli elettori una candidatura forte ed autorevole. Ciò non si può dire nel centrodestra, dilaniato da mere lotte di potere e privo di visione unitaria. Difficilmente i siciliani potranno dimenticare la presidenza Musumeci e i pesanti svarioni che l’hanno contraddistinta. Così come i catanesi non potranno dimenticare l’impalpabile operato del sindaco sospeso Pogliese, che si è dimesso solo per agguantare una poltrona a Roma lasciando Catania impantanata in un degrado socioeconomico e ambientale senza precedenti. I catanesi non meritano questo. Così come i siciliani. La battaglia della coalizione progressista sarà una battaglia a tutto campo. Sappiamo per certo che alla regione Cateno De Luca sarà un contendente. Ma il vero obiettivo sarà certamente sconfiggere la peggiore destra degli ultimi decenni”.