In mattinata notata una emissione di cenere dalla Voragine
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che il miglioramento delle condizioni meteo, a partire dalle 18:00 UTC circa di giorno 11 settembre, ha permesso di osservare che continua l’attività esplosiva al Cratere di NE con intensità variabile nonostante il generale decremento rispetto ai giorni precedenti. Inoltre, dalla mattina di oggi 12 settembre si è osservata emissione di cenere dal Cratere Voragine. In particolare, sono state registrate emissioni alle 04:15:30 UTC, 05:20:00 UTC, 06:16:30 UTC, 07:10:00 UTC, 09:04:10 UTC, 09:10:30 UTC e 09:17:30 UTC.
Le emissioni di cenere sono progressivamente aumentate in frequenza ed hanno prodotto cenere diluita che si è dispersa rapidamente in area sommitale. Il flusso di SO2 misurato tramite rete FLAME Etna alle 09:15 UTC sta registrando un valore di flusso di SO2 medio-giornaliero che si pone su un livello medio ed al di sotto della soglia attenzione delle 5000 t/d. A partire dalle ore 12:00 UTC circa di giorno 11 settembre, è stato osservato un progressivo decremento dell’ampiezza del tremore vulcanico. Successivamente l’ampiezza ha mostrato oscillazioni intorno a valori medo-alti, che tutt’ora permangono.
Relativamente all’ubicazione della sorgente del tremore, nelle ultime 24 ore, essa continua ad essere confinata nell’area del Cratere di NE, a quote che oscillano tra i 2000 e i 2800 m s.l.m. L’attività infrasonica nella giornata dell’11 settembre è stata localizzata in corrispondenza del Cratere di NE, tuttavia il tasso di accadimento degli eventi ha subito un decremento. Attualmente la sorgente degli eventi infrasonici risulta localizzata in corrispondenza del cratere Voragine. Dalle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non si osservano variazioni significative.
AGGIORNAMENTO DELLE 14:12
COMUNICATO DI ATTIVITA’ VULCANICA del 2019-09-12 12:10:47(UTC) – ETNA
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ora 10:00 UTC l’attività eruttiva al Cratere Voragine si è ulteriormente intensificata, passando da occasionali espulsioni di cenere ad attività stromboliana pressoché continua, che non produce significative emissioni di cenere. L’attività stromboliana è accompagnata da forti detonazioni avvertite a Zafferana Etnea, Aci S. Antonio, Pedara e zone limitrofe. Il flusso di SO2 misurato tramite rete FLAME Etna alle ore 12:00 UTC, ha registrato un valore medio giornaliero di circa 4800 t/g, al limite con la soglia di attenzione di 5000 t/g. I dati infragiornalieri di SO2 hanno indicato valori di flusso massimi compresi tra 6000 e 8000 t/g. L’ampiezza del tremore vulcanico permane su valori alti, l’ubicazione della sorgente del tremore risulta confinata nell’area del Cratere Voragine, a quote che oscillano tra 2800 e 3000 metri sul mare. A partire dalle 09:00 UTC circa, l’attività infrasonica ha subito un incremento nel tasso di accadimento degli eventi, i quali risultano localizzati in corrispondenza del Cratere Voragine. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non hanno rilevato nessuna particolare anomalia.