Già nelle scorse settimane, si era intensificata l’attività vulcanica nell’area sommitale
Nessun timore ma solamente tanto spettacolo, quello che il vulcano Etna ha voluto regalare durante la scorsa notte a quanti hanno rivolto lo sguardo verso il Mongibello. Attività stromboliana proveniente da una delle tre fessure che compongono la “bocca della sella” nel Nuovo cratere di Sud Est e due piccole colate laviche poco alimentate dirette una verso nord e l’altra vesto est, hanno interrotto quella che era la quiescenza del vulcano più alto d’Europa che durava da sedici settimane. Già negli scorsi giorni, comunque, alcuni segnali di risveglio il vulcano li aveva dati, attraverso sciami sismici percepiti anche dai cittadini, variazione delle emissioni di gassose dai crateri e anche con l’aumento dei fenomeni eruttivi.
Un fenomeno, quello di ieri, che si è comunque ridotto di intensità con le prime luci dell’alba, anche se non è del tutto esaurito. Questa mattina, è stata ben visibile anche una colonna di cenere vulcanica emessa dal Nuovo cratere di Sud Est. Quale sarà l’evoluzione del fenomeno è difficile prevederlo e nemmeno gli scienziati dell’Ingv si sbilanciano in previsioni. Tutte le ipotesi rimangono aperte ed includono al loro interno ogni possibilità. Sulla variabilità dell’evoluzione della fenomenologia vulcanica, l’Etna ci ha abituato veramente a tutto. Si potrebbe infatti assistere ad un’escalation dell’attività che potrebbe portare ad una vera e propria eruzione, oppure proseguire con fenomeni periodici e prolungati nel tempo, limitati alla zona sommitale – come avvenuto in passato – oppure ancora concludersi tutto qui.
Gli studiosi, in questi giorni, hanno registrato anche attività all’interno della “Bocca nuova”, dove nell’oscurità della notte è possibile notare al suo interno dei bagliori rossi che farebbero pensare che qualcosa al suo interno stia avvenendo. Non rimane altro che aspettare l’evoluzione dei fenomeni e godersi, per il momento, lo spettacolo che l’Etna in questo fine agosto vuole regalare ai tanti turisti, esperti del settore e appassionati di montagna che da tempo desideravano poter immortalare nuovamente il vulcano in attività.