Attivi i crateri di Nord-Est, della Bocca nuova e di Sud-Est. Si prospetta un’eruzione sia sommitale che laterale
Un lungo sciame sismico sta interessando, a partire dalla serata di ieri, la zona sommitale – e non solo – dell’Etna. Circa 130 quelle registrate nelle ultime ore principalmente nella zona sommitale del vulcano. La scossa più forte di oggi, quella registrata alle 17:50 a 6 chilometri ad ovest da Zafferana Etnea, con magnitudo 4.3. Un’altra scossa di magnitudo 4 era stata registrata dai sismografi alle 13:08 di oggi sempre a Zafferana Etnea. Entrambi i tremori sono stati nettamente avvertiti da diversi paesi della provincia. Alle alle 12:01, un’altro terremoto superficiale si era verificato a 13 chilometri a nord del centro abitato di Ragalna, poco distante da Monte Pecoraro. In concomitanza di questo evento sismico, nell’area sommitale dell’Etna si è intensificata l’emissione di cenere vulcanica che è poi ricaduta su diversi comuni pedemontani.
Un altro evento importante, di magnitudo 3.5 è stato registrato a 5 chilometri a sud ovest di Linguaglossa sempre nella mattinata di oggi. Ad essere interessato dallo sciame, anche il territorio di Milo, con sismi di magnitudo variabile tra i 2.5 e 3.1 . Altra scossa che ha interessato il nostro comprensorio, non percepita dalla popolazione, quella di stamattina con epicentro ad un chilometro ad est dal centro abitato di Santa Maria di Licodia. l’evento è stato registrato alle 6:48 con magnitudo 1.5 e profondità 5 chilometri
Le reti di videosorveglianza dell’INGV hanno mostrato nei primi momenti l’apertura di una nuova fessura eruttiva localizzata ad est dell’area craterica sommitale, ad un’altitudine presunta di circa 3000 metri sul mare, che ha generato l’attività stromboliana di questa mattina. Contestualmente, la fessura eruttiva apertasi in precedenza sul fianco meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est continua la sua intensa attività stromboliana, generando anche una colata lavica che si propaga lungo la parete occidentale della Valle del Bove. Al momento, i crateri attivi sono quello di Nord-Est, la Bocca nuova ed il cratere di Sud-Est.
Sciami sismici come quelli in atto, presentano delle similitudini con quanto avvenuto negli anni passati e, in particolare, nel 2004, con un’eruzione che si preparava da mesi. Da qualche settimana, il vulcano, aveva iniziato a dare spettacolo attraverso delle attività piroclastiche con la formazione di colate. Che ci fosse una risalita di magma all’interno del vulcano era chiaro agli scienziati dell’Ingv dallo sciame sismico in atto. Secondo gli stessi vulcanologi si starebbe delineando un’eruzione sia sommitale che laterale.
La Sac, società che gestisce l’aeroporto di Catania, ha disposto a partire dalle 14 di oggi la chiusura dello spazio aereo a seguito della consistente emissione di cenere vulcanica in atmosfera. I voli in arrivo sono stati dirottati su altri aeroporti mentre quelli in sosta verranno fatti partire appena le condizioni dell’atmosfera miglioreranno. Immancabili le tensioni dei passeggeri, all’interno dello scalo internazionale, per le mancate partenze in un momento caldo come quello della vigilia di Natale. Alle 15:00 è stato riaperto un settore di spazio aereo, consentendo l’arrivo di 4 aeromobili all’ora. Situazione invariata anche dopo la riunione dell’unità di crisi delle 17:00.