Incontro in Prefettura a Catania. Le committenti (eccetto Sky) disponibili alla trattativa con una nuova società. Si guarda adesso in direzione di Palermo e Roma
Ex Qè, la nave è salpata. Si naviga a vista ancora dentro al porto, la destinazione è tanto distante, ma il fatto stesso che ci si muova è incoraggiante. Insomma, ieri in Prefettura si è svolto l’incontro convocato dal Prefetto di Catania Silvana Riccio, nel tentativo di far nascere una nuova società che arruoli le professionalità formate dall’ex call center in modo da non disperdere quel patrimonio accumulato ed i posti di lavoro persi: in 600 lavoravano al Qè, anche se con diversi tipi di contratto.
Al tavolo si sono seduti accanto al viceprefetto Domenico Fichera: per le aziende che avevano affidato commesse a Qè, l’Enel e l’Inps, mentre Wind era presente in teleconferenza e Transcom ha telefonato (non era, invece, presente Sky); i rappresentanti sindacali di Slc-Cgil Valentina Borzì e Giovanni Arcidiacono, e di Fistel-Cisl Anna Orifici; l’imprenditore Franz Di Bella; Giuseppe Caudo, del gabinetto della Presidenza della Regione Siciliana in rappresentanza del governatore Rosario Crocetta; il sindaco di Paternò Mauro Mangano.
Enel, Inps, Wind e Transcom si sono detti disponibili ad intavolare la trattativa, mentre di Sky nessuna notizia. Dal canto suo, Di Bella ha manifestato il proprio interesse a dare vita ad una nuova realtà societaria che guardi al futuro e che possa valorizzare la professionalità degli operatori ex Qè, in una realtà fortemente orientata verso la digitalizzazione.
Adesso i lavoratori guardano con speranza in direzione di Palermo (Regione) e Roma (Ministero sviluppo economico) affinché si dia seguito agli impegni assunti e si ponga il Gruppo Di Bella nelle condizioni di avviare l’impresa. In particolare si chiede di poter usufruire dei fondi destinati alle imprese siciliane per far decollare la nuova società. Il tavolo è stato aggiornato a data da destinarsi.