Intervista all’autore della falsa notizia sui compensi ai manifestanti di sabato al Porto di Catania che afferma di essere pentito e di aver agito solo per rabbia
Si è ritrovato d’improvviso protagonista di una folle – o, piuttosto, normale – serata Facebook, nella quale ha testato sulla propria pelle quanto le notizie false sui social facciano male a chi li riceve e, a volte, pure a chi li crea. Come un boomerang, il post è tornato indietro al suo autore, il paternese Angelo Fazio (la cui unica occupazione sono 101 giornate lavorative annue nel settore forestale antincendio), che si è visto sommerso di messaggi di indignazione ai quali ha inizialmente tenuto testa, sino a non reggere più il peso della situazione e a decidere di uscire da Facebook.
Fazio, con inconsapevole ingenuità, la sera di domenica 26 agosto ha pubblicato sulla sua bacheca un post nel quale accusava i manifestanti di sabato scorso al Porto di Catania, contro il blocco dei migranti sulla nave “Diciotti”, di aver intascato 200 euro ciascuno per partecipare al sit in. In particolare ha scritto: “Allucinante!! Cosa si viene a sapere .. Che i famosi buonisti al Porto di Catania si sono ritrovati 200 euro a testa”.
Lunedì contro quella che era una bufala evidente si è scatenato il finimondo e in serata è giunta la presa di posizione della Cgil di Catania (che ha organizzato il presidio insieme al mondo dell’associazionismo) e di tanti manifestanti, tutti intenzionati a presentare una querela per diffamazione nei confronti del “leone da tastiera”.
Per la cronaca, oggi la Cgil ha sottoscritto querela conferendo mandato all’avvocato penalista Giovanni Inzolia, nei confronti di Fazio, con ipotesi di reato relativa a diffamazione pluriaggravata dall’attribuzione di un fatto determinato e diffuso con mezzo assimilato alla stampa.
Il post ha indignato non poco le migliaia di persone che nei giorni della crisi della Diciotti, mossi da uno spirito umanitario e di giustizia, hanno manifestato contro il germe dell’intolleranza, dapprima offrendo un arancino in segno di benvenuto ai 117 migranti bloccati dal ministro dell’Interno Salvini, e poi con il sit in di sabato, a cui hanno partecipato in tantissimi, radunatisi attorno alle bandiere della Cgil, al mondo dell’associazionismo e dei movimenti, agli scout, per manifestare tutto il proprio dissenso contro una politica che nega l’accoglienza.
Anche Angelo Fazio appartiene a quell’umanità che vive in stato disagio ed il suo post è la rappresentazione plastica dei penultimi che si scatenano contro gli ultimi, anche se, alla fine, il centounista dichiara a Yvii24 di non “avere nulla contro i migranti”.
Signor Fazio, iniziamo da quel maledetto post: perché l’ha scritto?
Su Facebook mettevo post di animali perché mi sento un vero animalista. Poi ho visto un video sui sindacalisti che stavano manifestando al porto e ho rivisto la mia posizione di disoccupato in cerca di lavoro. Sono uno stagionale, faccio 101 giornate nella forestale antincendio e vivo di questo. Vedendo che da tre mesi non percepisco stipendio mi sono arrabbiato, ma non era una arrabbiatura contro i migranti, sono persone come me. Se in Italia si sanno comportare, che ben vengano. Qualcuno ha scritto su Facebook che era tutta gente pagata e io ho scritto per sentito dire, non pensando che potessi fare tutto quel danno, perché se lo avessi pensato non avrei scritto nulla.
Ma se lei si è arrabbiato perché non percepisce lo stipendio da tre mesi, la colpa è della Regione, non del sindacato.
In tutte le province siciliane i lavoratori come me sono stati pagati, in provincia di Catania no. Il sindacato non mi ha saputo dare risposta e nasce proprio qui la mia arrabbiatura. Ma ho sbagliato a scrivere quel post, che poi ho rimosso. Ho cancellato l’account e ho chiesto scusa attraverso un giornale a tutte quelle persone che mi avevano attaccato.
Adesso rischia la querela. Non ha parlato con chi la vuol denunciare per chiarire la posizione e magari evitare di finire in Tribunale?
Non ho parlato con nessuno, come finisce finisce, pazienza. Se qualcuno va in Tribunale contro di me, la prendiamo per come viene. Io non ho nulla, vivo di 100 giornate di lavoro e nonostante questo non percepisco nemmeno lo stipendio. Devo farmi prestare i soldi per andare al lavoro. Nasce proprio qui la mia arrabbiatura.
Signor Fazio, abbiamo appreso a Paternò che lei è del Movimento 5 Stelle, ce lo conferma?
Sono un semplice cittadino che sperava che con il Movimento 5 Stelle potessero cambiare le cose. Mi ero avvicinato come qualsiasi cittadino che vede una speranza in un partito nuovo, in un movimento nuovo. Ma poi è scemato tutto. Ho aderito solo a livello personale, non ho mai fatto parte del gruppo, non ho partecipato a incontri o riunioni, non ho mai frequentato il gruppo del Movimento 5 Stelle di Paternò.
Ha sostenuto lo scorso anno Salvo la Delfa, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Paternò?
No, ero in polemica con La Delfa perché non mi convinceva un sindaco giovane e inesperto. Sono stato anche attaccato da quel Movimento. Ma io non ho mai frequentato il gruppo, non ho mai partecipato ai loro incontri.
Dunque ha aderito solo a livello personale.
Ripeto, come un semplice cittadino. Vedevo un movimento che voleva attuare il cambiamento, ma poi ho visto delle cose che non mi sono piaciute e ho mollato. Non ci vado più a votare, perché non mi interessa più: sono tutti uguali i partiti.
Ha votato per il Movimento 5 Stelle?
Si ho votato 5 Stelle come cittadino, ma lo ripeto: non ho partecipato a riunioni, non ho mai aderito effettivamente.
Sul suo profilo Facebook negli ultimi giorni c’erano post su Di Maio, ha pure condiviso le sue dirette.
Sì – aggiunge Fazio contraddicendo quanto affermato poco prima –. Fin quando i 5 Stelle faranno cose buone per i cittadini, sarò d’accordo con loro. Se così non fosse, come avviene con tutti gli altri partiti, pazienza, vuol dire che non voterò più.
Qualcuno ha scritto che lei è filo-leghista. Su Salvini qual è la sua posizione?
Non mi interessa la Lega, non esiste proprio questa cosa. Io sono siciliano e noi siciliani siamo attaccati alla nostre radici e io nelle radici della Lega non mi ci ritrovo completamente.
Proseguirà a stare sui social?
Per me il social è come se non esistesse più. Ho chiuso tutto perché ho visto la cattiveria che c’è. Una persona può sbagliare in buona fede. In privato ne ho ricevute di minacce: pezzo di merda, sbirro, ed altro. Ho disattivato tutto e non mi interessa più entrare su Facebook.