Lo annuncia il sindaco Antonio Bonanno. Venti giorni fa la richiesta di rinvio a giudizio della procura
Il Comune di Biancavilla si costituirà parte civile nel processo “Ambulanza della morte”, le cui indagini sono nate da un’inchiesta della trasmissione di Italia 1 “Le Iene”. Il 30 agosto scorso la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per due barellieri adraniti di 43 anni, Davide Garofalo (attualmente detenuto in custodia cautelare), e per Agatino Scalisi (indagato a piede libero), per omicidio volontario ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il Gip Giovanni Cariolo ha fissato l’udienza il prossimo 10 ottobre. Secondo l’accusa, tra il 2014 e il 2016, Garofalo avrebbe ucciso tre persone, Scalisi una.
A svelare i turpi particolari della vicenda è stato un biancavillese che ha raccontato alle “Iene” quanto accadeva su un’ambulanza appartenente ad un privato, ovvero la morte indotta per embolia gassosa in malati terminali, tramite iniezione d’aria nelle vene, allo scopo di lucrare sulla vestizione della salma e per “rivenderla” alle agenzie funebri di Adrano e Biancavilla, che si occupavano delle esequie, e che ripagavano con due-trecento euro i barellieri per l’informazione resa.
Oggi, come detto, giunge la dichiarazione del sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, che annuncia la costituzione di parte civile del Comune nel processo: «Un atto più che dovuto da parte nostra. Vogliamo che venga accertata ogni responsabilità e che venga fatta piena luce sull’intera vicenda».
A rappresentare il Comune sarà l’avvocato Riccardo Frisenna.