Monsignore Rino Fisichella: «Siamo contenti di avere qui con noi questa icona così venerata»
Primo bagno di folla con i fedeli, questa mattina, per la sacra icona della Madonna dell’Elemosina di Biancavilla che intorno alle 8:30 è stata posta sul sagrato della Basilica di San Pietro alla sinistra di Papa Francesco che sta tenendo proprio in questi minuti l’udienza in occasione del Giubileo degli operatori e volontari della misericordia.
Papa Francesco, appena giunto sul sagrato della Basilica Vaticana, ha anche deposto una rosa bianca davanti all’icona bizantina biancavillese soffermandosi qualche istante in preghiera. Nel prosieguo della mattinata il Pontefice è stato omaggiato dai biancavillesi Giovanni Stissi, Giuseppe Santangelo e Alessandro Scaccianoce di una riproduzione dell’icona della Madonna dell’Elemosina e di uno scapolare dell’Associazione Maria Santissima dell’Elemosina. (Vai all’articolo con video e galleria fotografica)
Alessandro Scaccianoce, ha raggiunto mons. Rino Fisichella — Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione — che ha mostrato apprezzamento per la presenza dell’icona in Piazza San Pietro.
«Un ringraziamento molto forte all’Arcivescovo e alla comunità di Biancavilla, dice Mons. Fisichella, per essersi privata anche per qualche giorno di un’immagine così preziosa per la pietà popolare. Siamo contenti di aver esaudito il desiderio della comunità e di avere qui con noi questa icona venrata ma sopratutto perchè indica il senso più profondo che è raccolto nelle giornate che stiamo vivendo. la vergine della Misericordia, dell’Elemosina, ci dice in quanti modi i cristiani possono vivere l’anno giubilare della misericordia; lo possono fare ponendolo all’ombra della vergine Maria. Maria ci dice che è stata madre della misericordia e che continua ad esserlo, ma ci indica anche la strada di come possiamo realizzare questa dimensione, cioè attraverso tutte quelle forme nelle nuove povertà che vive l’uomo di oggi e scoprire sempre di più i volti della misericordia che sono infiniti. Come ci insegna Papa Francesco “non terminano le espressioni che indicano la misericordia ma si moltiplicano davanti ai tanti volti della povertà”»