Il coro polifonico diretto dal maestro Salvatore Coniglio ha preso parte al festival “Assisi pax mundi”
“Musicisti in dialogo nei luoghi dello spirito” è stato il motto della sesta edizione del Festival internazionale di musica sacra francescana “Assisi pax mundi”. In questo prestigioso contesto musicale si è esibito, la scorsa settimana, in due concerti il coro polifonico paternese “Sturm und Drang”. Uno dei due concerti è stato ospitato all’interno della cattedrale di San Rufino, il principale luogo di culto cattolico della città di Assisi. In questo sito di alta religiosità, il coro paternese, diretto dal maestro Salvatore Coniglio, attenendosi ad un programma vario e impegnativo, ha eseguito motivi che hanno acceso l’entusiasmo del folto pubblico di intenditori.
Il secondo concerto, invece, ha avuto luogo nella basilica superiore di San Francesco, là dove sono custodite le spoglie mortali del serafico santo, che pare avesse scelto il luogo della sua sepoltura anzitempo e quando ancora la chiesa non esisteva. Con papa Gregorio IX si decise l’edificazione della basilica, inizialmente come una struttura semplice, più avanti divenne sempre più maestosa, ispirandosi all’architettura romanica, tuttavia senza eludere gli aspetti gotici degli edifici costruiti dall’ordine cistercense.
I brani proposti dal coro polifonico “Sturm und Drang” sono stati tratti dal repertorio rinascimentale, con due mottetti della scuola romana: uno di Giovanni Pierluigi da Palestrina e l’altro dello spagnolo Tomàs Luis da Victoria, per poi passare agli spiritual del XIX secolo, alle melodie del repertorio siciliano, fino alla musica di compositori contemporanei tra cui lo stesso direttore del coro nonché compositore, Salvatore Coniglio e il pianista e compositore norvegese Ola Gjeilo. A dirigere il coro, che ha ricevuto molti apprezzamenti e lunghi applausi dal numeroso pubblico presente sia nella basilica che nella cattedrale, oltre al maestro Coniglio anche la sorella Tiziana, e al Violino si è esibito il fratello Fabio.
Insomma questa famiglia di musicisti, un’eccellenza siciliana, anzi paternese, ha incantato gli astanti, con la straordinaria attitudine canora dell’intero complesso di voci, lasciando il segno finanche nella città di San Francesco. Tutto ciò non dovrebbe sorprendere considerato che il coro è stato selezionato proprio per le sue qualità a prendere parte a quest’evento internazionale, un festival che ha visto tra gli altri, giungere in Umbria per l’occasione, americani e spagnoli, 250 coristi e musicisti in tutto e un totale di sette gruppi di cantori italiani. Il tema di questa sesta edizione del 2019 è stato “la carità”, scelto in occasione degli 800 anni dell’incontro tra il Poverello di Assisi e il sultano d’Egitto Malik al Kamil. Un incontro che rimane attuale ed emblematico per le conseguenze del dialogo interreligioso nella pace mondiale.