Il ragazzino aveva fatto perdere le sue tracce dopo un litigio con la fidanzatina
Finisce come peggio non poteva la sparizione del 15enne Samuele Pappalardo, allontanatosi dalla sua casa di Misterbianco martedì scorso 29 marzo, e rinvenuto cadavere oggi pomeriggio (domenica) alla base di un viadotto sulla strada che collega Misterbianco con San Giovanni Galermo. Oggi i suoi amici avevano iniziato a perlustrare nuovamente il territorio del comune alla disperata ricerca di alcune tracce di Samuele. Poi, nel pomeriggio, la tragica scoperta del corpo senza vita del 15enne fatta casualmente da una persona che si trovava a passare da quel luogo.
L’ipotesi più accreditata è quella del suicidio. Il decesso potrebbe risalire allo stesso giorno della scomparsa. La Procura della Repubblica di Catania ha disposto l’autopsia sul corpo di Samuele per fugare ogni dubbio circa le cause della morte e dare quelle certezze che al momento mancano.
Appelli per il ritorno a casa di Samuele erano stati lanciati dal fratello e dalla madre del ragazzino, appelli che erano stati accolti dal mondo dei social. Sembrerebbe che il 15enne – che frequentava l’Istituto Tecnico Economico “Carlo Gemmellaro” di Catania – prima della sparizione avesse litigato con la fidanzatina. La mamma, disperata, aveva scritto su Facebook: «Samuele torna, tutto si sistema!».
L’ultima immagine di Samuele è stata ripresa da una camera di videosorveglianza a Misterbianco in via Verga, la stessa mattina della sparizione: il quindicenne con la giacca fucsia dell’Adidas, il segno più evidente di riconoscimento propagandato dalla famiglia nel disperato tentativo di rintracciarlo, è ripreso di spalle mentre si allontana. Da lì a poco, come tutto lascia supporre, la tragedia. In questi giorni sono tanti gli avvistamenti del quindicenne un po’ in tutta la provincia, ma, purtroppo, erano solo somiglianze.