La donna aveva chiesto la tredicesima al nipote di una signora che assisteva. Non ottenendola si è rivolta ad un personaggio mottese “di peso”
Un uomo di 49 anni ed una donna di 33, entrambi di Motta Sant’Anastasia, sono stati arrestati per estorsione, in flagranza di reato, dai Carabinieri della locale Stazione. La vittima, un mottese di 56 anni, nonostante l’ex badante della propria zia non autosufficiente avesse alcuni mesi prima interrotto improvvisamente il rapporto lavorativo per motivi personali, aveva ricevuto da quest’ultima una particolare richiesta: la tredicesima mensilità.
Un preliminare tentativo di far comprendere alla donna come il richiesto compenso fosse infondato non aveva però sortito alcun effetto, anzi quest’ultima aveva interessato i Servizi sociali del comune asserendo, addirittura, che la vecchietta fosse costretta dal nipote a vivere in stato d’abbandono. L’immediato intervento della struttura comunale, per la verifica di quanto paventato dalla donna, constatava invece il contrario confutando la veridicità delle notizie. Ma per il povero nipote le sorprese non erano ancora finite, l’indomita badante incaricava per la riscossione la sorella che, spalleggiata da un noto pregiudicato locale, lo aveva più volte contattato telefonicamente rivolgendosi con termini e modi non proprio da educanda.
La vittima aveva quindi concordato che i due si recassero nella sua abitazione per la consegna di un acconto della somma ed in quell’occasione, dopo un’ulteriore dose di insulti e minacce, consegnava loro il denaro. Immediato l’intervento dei Carabinieri che, per tutelare l’incolumità dell’estorto, stavano seguendo a stretta distanza l’evolversi della trattativa. A nulla è servito il tentativo di disfarsi del denaro lasciandolo cadere a terra all’arrivo dei militari. Il 46enne è stato tradotto nel carcere catanese di Piazza Lanza, mentre la sua complice è stata posta agli arresti domiciliari.