Il processo si aprirà il 23 febbraio del 2017 davanti alla Corte d’Assise di Catania
Omicidio di Valentina Salamone: Nicola Mancuso va a giudizio. Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catania, Marina Rizza, ha infatti rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio pluriaggravato, il 33enne adranita che avrebbe avuto una relazione extraconiugale con la ragazza originaria di Biancavilla, ritrovata impiccata in una villetta di Adrano il 24 luglio del 2010. Mancuso è indicato come uno degli autori dell’omicidio di Valentina. L’altro presunto assassino sarebbe “Ignoto 1”, di cui i Carabinieri del Ris di Messina avrebbero isolato il dna.
Il rinvio a giudizio è giunto dopo quattro ore di camera di consiglio. Il giudice dell’udienza preliminare ha accolto la richiesta formulata dal Procuratore generale Sabrina Gambino.
La prima udienza del processo, che si celebrerà davanti alla Corte d’Assise di Catania, è stata fissata per il 23 febbraio del 2017. Inizialmente, la morte di Valentina Salamone venne archiviata come suicidio, ma la Procura generale di Catania ha successivamente avocato a sé l’inchiesta e, dopo le perizie del Ris, ha chiesto il rinvio a giudizio.
I fatti avvennero la maledetta sera del 23 luglio in una casa di campagna di Adrano. Valentina sarebbe diventata troppo “opprimente” per Mancuso, sposato a padre di tre figli, che avrebbe deciso di rompere quel legame. Come si giunse alla morte della ragazza non è stato ancora accertato, anche se fra i due quella sera probabilmente divampò una lite. La giovane fu ritrovata impiccata con una corda stretta al collo e legata ad una tettoia. La prova “regina” contro Mancuso sarebbe contenuta nelle sue tracce di sangue trovate sotto la scarpa di Valentina. Il 33enne, condannato in secondo grado a 14 anni per associazione mafiosa finalizzata al traffico di droga, oggi non era presente in aula.