Tre dirigenti della squadra messinese “Città di Sant’Agata” aggrediti da alcuni tifosi del “Paternò Calcio”
Botte da orbi mercoledi scorso all’interno dello stadio “Falcone-Borsellino” di Paternò, a conclusione del match che ha visto ipotecare l’accesso alla finale di Coppa Italia, per la categoria Eccellenza, da parte della squadra messinese del “Città di Sant’Agata” con un 1-0 nei minuti di recupero. Sembrerebbe che alcuni tifosi del Paternò, si siano scagliati contro 3 dirigenti messinesi che avevano seguito la partita nella tribuna A dello stadio. Successivamente i dirigenti, divincolatisi dagli aggressori, si sarebbero dati alla fuga all’interno dello stadio, trovando riparo negli spogliatoi. Alla base del vile gesto, potrebbero esserci alcuni diverbi tra le due tifoserie.
«Da quello che sappiamo – specifica il presidente del Paternò Calcio Ivan Mazzamuto alla testata Meridionews – alcuni nostri tifosi sono usciti dalla curva per poi rientrare dal cancello della tribuna A. Qui si trovavano tre dirigenti del Sant’Agata. A questo punto sarebbe successo qualcosa di cui non sono a conoscenza. Ho visto due persone, due dirigenti, correre in modo precipitoso verso la porta della tribunetta che era aperta, chiuderla e scappare. Francamente non so se abbiano ricevuto calci o pugni. Ho chiamato il presidente del Città di Sant’Agata per scusarmi dell’accaduto. Li avevo invitati a mettersi nella Tribunetta riservata a stampa, dirigenti locali e ospiti ma loro hanno rifiutato. Non c’era alcun sentore che faceva presupporre qualcosa del genere. Tutto, fino a quel momento, era filato liscio».
A confermare che “botte” ci sono state, è lo stesso vicepresidente Giusto Modica che afferma a Meridionews «ho preso tanti calci alle gambe. Non sono abituato a queste brutte esperienze. Noi siamo un gruppo di dieci professionisti, facciamo calcio, abbiamo costruito una bella squadra. Meli era al telefono, io ero con lui e un altro. Quest’ultimo è stato chiamato da un ragazzo, che il mese scorso era venuto a seguire la trasferta, che voleva parlargli. Io ero un po’ distante. Poi è successo il fatto. È stata una sorta di trappola, un vero e proprio agguato. Forse per problemi tra le tifoserie vecchi di circa dieci anni. Noi siamo riuscita a scappare verso la tribunetta. La porta era aperta e io l’ho chiusa dietro di me».
Lo stesso Modica ha informato tempestivamente i Carabinieri della compagnia di Paternò che durante il match si trovavano all’interno dello stadio ed anche il commissario di Polizia di Sant’Agata. Ettore Meli, direttore sportivo del Sant’Agata, ha voluto fare anche qualche appunto nei confronti della dirigenza del Paternò Calcio: «Qualcuno non si è comportato in modo sensibile, né elegante. È vero che il presidente Mazzamuto ci ha invitati nella tribunetta, ma è anche vero che nella gara di campionato, proprio a Paternò, siamo rimasti in tribuna insieme agli altri tifosi e non è successo nulla. Non pensavamo che potesse accadere qualcosa. Intanto, abbiamo comunicato l’accaduto, in via ufficiosa, alla Lega».