Dal 13 al 30 giugno archeologi e studenti del liceo “Russo” di Paternò saranno impegnati in attività di scavo presso la collinetta delle Salinelle, per iniziativa di SiciliAntica
Si è svolto questa mattina presso la collinetta delle Salinelle di Paternò l’incontro che sancisce l’avvio della seconda fase dei lavori di scavo archeologico che saranno compiuti in quest’area dal 13 al 30 giugno, promossi e interamente gestiti da SiciliAntica di Paternò nell’ambito dell’iniziativa regionale “Un’estate con SiciliAntica”, con la speciale sorveglianza da parte delle archeologhe Michela Ursino, della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania, e Daniela Midolo, consulente esterna di SiciliAntica. Presenti il presidente della sede paternese di SiciliAntica Mimmo Chisari, il vicepresidente regionale Giuseppe Lo Porto, il responsabile regionale giovani Giuseppe Barbagiovanni, il sindaco di Paternò Mauro Mangano che insieme all’assessore alla Cultura Valentina Campisano sostiene come amministrazione il progetto, le archeologhe Michela Ursino e Daniela Midolo ed il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Paternò Lorenzo Provenzano.
Gli scavi archeologici, cominciati informalmente lo scorso 30 maggio, coinvolgono 130 studenti dell’Istituto Tecnico Economico “Gioacchino Russo” di Paternò nell’ambito del progetto Alternanza Scuola/Lavoro, fortemente voluto dal dirigente scolastico Concetta Centamore e dal tutor Maria Pia Scuderi. Da lunedì 13 giugno, con l’avvio della seconda fase, archeologi volontari provenienti da tutta la regione (ospitati dall’Anpas di Paternò) aiuteranno i ragazzi nel lavoro di ricerca. I primi lavori nella parte sommitale delle Salinelle, dove già durante gli scavi del 1998 vennero trovati i resti di un edificio termale del periodo romano imperiale, hanno portato alla luce frammenti di ceramiche, coccio e pietra che testimoniano l’intenso utilizzo dell’area già a partire dall’età preistorica. La nuova indagine archeologica verterà ad approfondire l’uso di questo sito in rapporto alla “peloterapia”, cioè alla tipica caratteristica dell’edificio termale di Paternò, dove probabilmente l’impiego dei fanghi era associato alle acque termali.
Yvii24 ha intervistato il primo cittadino paternese Mauro Mangano, che si dichiara entusiasta per l’iniziativa di SiciliAntica a cui l’amministrazione comunale ha dato pieno appoggio: «La bellezza di quest’intervento è che vede una serie di attori quali la scuola, l’associazione SiciliAntica, la Sovrintendenza ai Beni Culturali, il Comune e i privati cittadini tutti insieme per valorizzare un grandissimo patrimonio della città. Questa è la vera novità e la grande risorsa, perché non si tratta soltanto di un’azione scientifica o di volontariato, ma vede dietro e in prospettiva un vero e proprio progetto per il futuro di Paternò».
«Quest’attività – dichiara ai nostri microfoni Giuseppe Barbagiovanni, responsabile regionale giovani SiciliAntica – ha permesso a 130 ragazzi di poter far qui alternanza scuola/lavoro e conoscere il territorio attraverso lo scavo archeologico. Si è potuto togliere il materiale di risulta che si trovava su uno scavo del 1998 che copriva una terme romana e più avanti abbiamo tolto del materiale di sbancamento in un’area scavata da clandestini, in cui abbiamo recuperato materiale di industria litica preistorica che ha mostrato ai ragazzi ciò che gli uomini primitivi facevano in quest’area».
Presente questa mattina anche il vicepresidente regionale dell’associazione organizzatrice Giuseppe Lo Porto: «SiciliAntica è molto orgogliosa di avere quest’opportunità sia per l’attività svolta con gli studenti che per quella che in seguito faranno i nostri volontari per cercare di conoscere meglio questa zona che casualmente è venuta alla luce ma sembra di estrema importanza».
Infine, il presidente SiciliAntica di Paternò Mimmo Chisari ci spiega l’importanza storico-antropologica del sito paternese delle Salinelle: «Le salinelle sono importanti non solo dal punto di vista archeologico, ma anche antropologico perché costituiscono un esempio della sacralità dell’acqua, del culto dell’acqua nell’antichità, da mettere in relazione con il culto dei Palici che avveniva vicino il lago di Naftìa nei pressi di Palagonia».