Il vice di Naso chiarisce la sua posizione sulla soppressione del Consiglio di amministrazione e la nomina di un organo monocratico della società acquedotto
Intervento del vicesindaco di Paternò, Ignazio Mannino, sulla delibera approdata ieri in Consiglio comunale a Paternò (per la cronaca, dopo comunicazioni e interrogazioni la seduta è stata rinviata a lunedì alle 18, ndr) che prevede la soppressione del Cda della società acquedotto “Ama” e la contestuale trasformazione con la nomina di un amministratore unico, su cui Yvii24 ha pubblicato nei giorni scorsi l’articolo “L’Ama…va” (rileggi). Mannino, che aveva proposto sotto la precedente sindacatura Mangano la stessa delibera, si difende dalle accuse di incoerenza sottolineando che la giunta Naso ha ridotto i compensi dei componenti del Cda che, oggi, pesano sulle casse della società addirittura meno dell’amministratore unico, o, quanto meno, per lo stesso importo. Di seguito la nota di Mannino.
Sento il dovere di ringraziare i Consiglieri firmatari della proposta che verrà discussa in Consiglio Comunale avente come oggetto lo “Statuto A.M.A. – Modifica C.d.A – Amministratore Unico”, riproposizione di un atto scritto quando rivestivo il ruolo di Consigliere grazie al quale mi si fornisce la possibilità di rendere noto come le mie idee e azioni politiche risultino coerentemente intatte e visibilmente tangibili a differenza di quanti confondono le comode poltrone con la quotidiana trincea delle innumerevoli problematiche che oggi lacerano gli Enti Pubblici.
La delibera oggi in discussione fu sottoposta all’Amministrazione Mangano con l’obiettivo primario di maggior efficienza, efficacia ed economicità nella gestione del servizio idrico integrato condotto dalla società del Comune (Azienda Idrica Municipalizzata A.M.A.). Tale proposta non fu semplicemente disattesa o contrastata nel merito, ma come dissi ai tempi fu vergognosamente bloccata da una burocrazia “sfascista” che si avvalse della complicità degli organi politici per non consentire la trattazione della stessa in Consiglio Comunale, organo di rappresentanza democratica a cui il Testo Unico degli Enti Locali attribuisce la piena competenza in materia di Statuti delle Aziende Speciali.
Divenuto Vice-Sindaco dell’Amministrazione Naso, non ho abbandonato la battaglia armeggiata dal 2012 in poi da semplice consigliere di opposizione, ma ho condotto una seria azione amministrativa che ha portato all’attuazione, mediante atto dello stesso Sindaco Naso, della riduzione dei costi del Consiglio di Amministrazione dell’A.M.A e di atti a tutela dei soggetti deboli con l’introduzione di tariffe agevolate.
L’obiettivo raggiunto emerge da una semplice lettura del Verbale di Assemblea ordinaria e deliberazioni assunte dal Sindaco in qualità di Socio Unico con atto n.001/2019 del 20 Febbraio 2019, pubblicato nel sito dell’A.M.A alla sezione Trasparenza che i comuni cittadini possono consultare, mentre i consiglieri comunali dovrebbero quantomeno leggere prima di fare proclami e dichiarazioni mediante i media anche se risulta comprensibile tale disattenzione in quanto gli stessi non sono neanche firmatari della proposta che presumono di discutere per mezzo della stampa. Nella delibera A.M.A in oggetto, il Sindaco Naso con decorrenza retroattiva alla data della nomina del C.d.A (08.11.2017) dispone la riduzione del compenso del Consiglio di Amministrazione dell’A.M.A con il contestuale recupero di quanto in più corrisposto dal Novembre 2017 al Febbraio 2019, pertanto l’attuale Amministrazione ha messo in atto quanto previsto dal Decreto Legislativo n.175 del 19 Agosto 2016 che al comma 3 richiama l’esigenza del contenimento dei costi qualora la società fosse amministrata da un consiglio composto da tre o cinque membri.
Tale contenimento è stato realizzato in quanto il costo complessivo del Cda è passato da 65.000 euro annui agli attuali 36.000 realizzando di fatto la stessa o addirittura una maggior riduzione e risparmio dell’attuazione di quanto previsto dalla delibera che impone l’organo monocratico dell’Amministratore Unico. Sento infine di rassicurare in modo particolare quanti risultano preoccupati dalle incoerenze altrui, esortandoli a non guardare la pagliuzza nell’occhio del fratello se non si vuol rischiare davvero di non vedere la trave “dell’incoerenza” che è nel proprio occhio.
Ignazio Mannino