Anche per i consiglieri grillini le nomine nell’azienda acquedotto risponderebbero a logiche di lottizzazione
Dopo il gruppo consiliare di minoranza riunitosi attorno alla figura del candidato sindaco alle comunali di Giugno, Anthony Distefano, anche il gruppo del Movimento 5 Stelle attacca l’amministrazione comunale paternese presieduta dal sindaco Nino Naso sulla nomina del Consiglio di amministrazione dell’azienda acquedotto. Pubblichiamo di seguito il comunicato a firma dei consiglieri Flammia, Gresta e Ardizzone.
Sarà solo un caso ma, le elezioni regionali sono appena terminate e, puntuali come un orologio svizzero, arrivano le nomine della partecipata più importante per il nostro Comune (Paternò, ndr), l’Azienda Municipalizzata Acqua, meglio conosciuta come A.M.A. Apprendendo i nomi dalla stampa, possiamo spiegare ai cittadini, il criterio con il quale sono stati scelti i componenti: criterio PNE. Primo dei Non Eletti. Sarà un caso, ma ben 2 componenti su 3, tra cui il Presidente, dott. Andrea Lo Faro, si sono “piazzati” appena fuori dal podio alle recenti elezioni amministrative di giugno 2017.
Nel direttivo entrano anche Orazio Terranova, il grande escluso dalla lista Paternò ON,dopo il riconteggio infinito delle schede elettorali, e Paola Tomasello, figlia di Franco Tomasello, grande sostenitore del Sindaco durante la campagna elettorale. Appare chiara, limpida e palese la volontà di inquinare, con le logiche della vecchia politica, le acque della partecipata più importante del nostro Comune. Ma non ci stupiscono più di tanto queste nomine, il modus operandi già visto per Assessori e Nucleo di Valutazione, si ripete per l’AMA. Un film già visto e rivisto, dal finale scontato.
I Consiglieri Comunali del M5S Paternò
Marco Gresta
Claudia Flammia
Martina Ardizzone