Due anni e mezzo da scontare per una “campagna” effettuata con altri 4 complici, tutti paternesi, nella Riserva naturale delle “Grotte di Entella”
Due anni e sei mesi di reclusione per una violazione al Codice dei beni culturali e del paesaggio commessa a Contessa Entellina, nel palermitano, nel 2008. È la condanna inflitta dal Tribunale di Termini Imerese, che ha pure emesso il relativo ordine di carcerazione, nei confronti di un 50enne paternese, Angelo Sinatra, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Paternò. Al 50enne sono stati concessi gli arresti domiciliari.
L’uomo, nel novembre di 8 anni fa, insieme ad altri 4 paternesi, scavò diverse buche per ricercare reperti archeologici all’interno della Riserva naturale delle “Grotte di Entella”, in cui ricade un sito archeologico di eccezionale valore storico e artistico risalente al 400 a.C. La banda, formata da tombaroli professionisti, venne fermata, e arrestata in flagranza di reato, dai Carabinieri delle Stazioni di Contessa Entellina e Roccamena e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Corleone che rinvennero nell’auto su cui viaggiavano oggetti e arnesi idonei ad effettuare scavi clandestini: torce, pale, picconi e anche un sofisticato metal detector di ultima generazione. A segnalare ai militari la presenza di buche scavate nel terreno, con tracce dell’asportazione di reperti archeologici, furono gli addetti alla sorveglianza della riserva.