Data alle fiamme e colpita a pietrate: la povera bestiola non ce l’ha fatta
Le bestie siamo noi. È il commento più amaro che sorge spontaneo, dinanzi alla barbara uccisione di un cane avvenuta nelle campagne di Paternò. Da quanto racconta in un video postato su Facebook Massimo Anicito, presidente dell’associazione “Cuori Randagi”, ieri in un’area a ridosso della provinciale 138 che conduce a Ponte Barca, alcuni ragazzi avrebbero notato a distanza tre persone – un anziano, un uomo di mezza età e un minorenne – dar fuoco e colpire con grosse pietre un cane. I testimoni di questo orribile fatto sono riusciti a mettere fine all’aggressione urlando verso gli autori. Subito dopo si sono presi cura del cane, avvisando i volontari di “Cuori randagi” che, giunti sul posto, hanno soccorso la povera bestiola affidandola ai veterinari.
Purtroppo, le ferite e le ustioni erano troppo gravi e il cane, nelle ore successive alle sevizie, è deceduto. Sui fatti indaga la Polizia municipale di Paternò che sta tentando di dare un volto e un nome agli autori di questo terribile fatto di cronaca che, lo ricordiamo, è un reato. Purtroppo, da quanto si apprende, nessuno è riuscito a segnare il numero di targa dell’auto con cui i tre sono fuggiti e la loro identificazione sarà possibile, ce lo auguriamo, solo dall’identikit che i testimoni hanno reso ai vigili.
Scrive su Facebook il sindaco di Paternò, Nino Naso:
«Nelle campagne di Paternò un cane è stato barbaramente ucciso. La Polizia Municipale farà l’impossibile per individuare i responsabili di un gesto vile e vigliacco come questo. Come sindaco sono molto amareggiato per ciò che è accaduto e condanno fortemente ciò che è successo. Questo vuol dire che vi sono ancora persone, nel 2020, capaci di gesti di estrema crudeltà. Non ci fermeremo. Indagheremo come Comune finché i responsabili non saranno assicurati alla Giustizia.