Gli animali erano stati rubati a una ditta di Paternò. La morte per cause dolose
Macabro rinvenimento, nei giorni scorsi, nelle campagne di Paternò, di un centinaio di capi morti, tra pecore e capre, che erano stati sottratti in precedenza a una ditta paternese la cui titolare, subito dopo il furto, aveva sporto denuncia ai Carabinieri della locale compagnia. A destare il sospetto di un passante, il puzzo nauseabondo proveniente dall’interno di una struttura abbandonata di contrada Patellina, chiaro effetto delle carcasse in stato di decomposizione.
L’identificazione della proprietà dei capi di bestiame è stata resa possibile dai microchip identificativi e dai marchi alle orecchie dagli animali.
Secondo le prime analisi effettuate dal medico veterinario, la morte non sembrerebbe essere riconducibile a possibili patologie del bestiame, bensì a cause traumatiche dolose. Il sindaco Nino Naso, al fine di prevenire possibili situazioni di pericolo per la salute pubblica, ha disposto la distruzione delle carcasse, attraverso i processi normativi previsti dal caso e per tramite di apposite ditte autorizzate. Al vaglio degli inquirenti, che lasciano aperta ogni ipotesi, anche l’accertamento della presenza di eventuali minacce ricevute dal titolare dell’azienda vittima del furto.