Le istituzioni commemorano i caduti in Iraq nell’attentato del 12 novembre 2003. Il Sindaco Mangano: «A Nassiriya abbiamo portato un messaggio di pace»
Dopo tredici anni dall’orrendo attentato, questa mattina a Paternò, si è svolta la commemorazione dei caduti della strage di Nassiriya. Una messa officiata da padre Alessandro Ronsisvalle, all’interno della chiesa del Santissimo Salvatore, ha aperto le celebrazioni. Un appuntamento, questo della memoria per i martiri della patria, che non viene mai dimenticato, quest’anno solo differito di qualche giorno per rendere possibile la partecipazione delle scolaresche. Presenti, infatti, rappresentanze degli allievi delle scuole paternesi, i componenti del baby consiglio e i baby sindaci espressi da quest’assise di ragazzi. Fra le autorità civili e militari hanno preso parte alla commemorazione: il primo cittadino Mauro Mangano; il Presidente del Consiglio comunale Laura Bottino; l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Valentina Campisano; il cerimoniere del Comune, Franco Tartareso; il Comandante della Compagnia dei Carabinieri, Capitano Angelo Accardo; il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza, Capitano Francesca Conte; il Comandante della Polizia Municipale, Antonino La Spina; presenti anche le associazioni dei Carabinieri e dei Combattenti e reduci di guerra.
Dopo la celebrazione religiosa il corteo si è spostato, passando per via Emanuele Bellia, in piazza Caduti di Nassiriya, dove, dinanzi alla targa storica, è stata deposta una corona con la fascia tricolore. La piazza è stata intitolata ai militari uccisi il 12 novembre del 2003 in Iraq, durante una missione di assistenza alla popolazione locale dopo la guerra del Golfo. Sull’orgoglio nazionale, sui colori della bandiera, ma soprattutto sulla Costituzione, che rappresenta la carta d’identità dell’Italia, il Sindaco Mauro Mangano ha incentrato il suo intervento, su quella parte della Carta che non verrà modificata, comunque vada il prossimo referendum.
«Io sono fiero di essere italiano – così ha esordito il Sindaco Mangano rivolgendosi soprattutto ai ragazzi presenti –, perché noi abbiamo dei valori che devono inorgoglirci. L’uguaglianza, il diritto al lavoro per tutti. Che tutti gli uomini sono uguali è scritto nella Costituzione! Come italiani crediamo che la guerra sia uno strumento sbagliato: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa. Noi italiani facciamo di tutto perché ogni conflitto bellico finisca, perché anche gli altri popoli comprendano che la guerra crea solo distruzione e non deve essere fatta. I nostri militari quando si trovavano a Nassiriya – ha concluso il sindaco – attraverso il loro lavoro hanno portato questo messaggio di pace, di ricostruzione. Adesso ricordiamo quel tragico momento, perché non dobbiamo dimenticare che noi abbiamo dei valori che vorremmo estendere a tutti e, ci fanno dire, con fierezza, di essere italiani».