Al Circolo di Professionisti di Paternò presentata la nuova opera letteraria della scrittrice catanese Emma La Spina
Grande partecipazione, al Circolo Professionisti di Paternò, per l’incontro con la scrittrice catanese Emma La Spina. L’autrice ha dialogato con Norma Viscusi e Pino Pesce (editorialista la prima e direttore il secondo, del periodico “L’Alba”), sul testo “Come fossi una bambola” (Edizioni Piemme 2015 – 308 pagine), soffermandosi sull’approfondimento di alcuni brani, letti, con l’accompagnamento alla chitarra di Giusy Distefano, da Jessica Gulisano.
Un libro, un romanzo biografico arduo per le tematiche dolorose che affronta. Sono storie che feriscono solo a leggerle, ad ascoltarle, soprattutto quando si sa che sono vere e i personaggi sono persone realmente vissute. Drammi esistenziali che svelano la brutalità degli uomini, tradiscono l’indifferenza che diventa complicità, delle donne impegnate ad insegnare la sottomissione.
Questo romanzo desta tutta una serie di interrogativi sul fato, su un destino avverso da cui si viene come ghermiti. D’altra parte come si fa a decidere dove nascere? Quando nascere? In ogni caso questi elementi determinano o incidono profondamente sulla percezione di sé. “Come fossi una bambola” narra vicende reali di quattro donne che hanno trascorso la loro infanzia, priva d’affetto, in un istituto religioso, dove latitava proprio la carità cristiana, dove sperimentano il cinismo come anticamera di un inferno che approfondiranno fuori, dopo i diciotto anni.
Neglette, in una società scientemente concentrata su un concetto di assistenzialismo distorto, precluse loro le possibilità di realizzazione individuale, sono state poste in una condizione di totale assoggettamento fisico e psicologico. Emma La Spina, attraverso il suo libro, denuncia l’indifferenza, il silenzio connivente della società, delle istituzioni. La città di Catania diviene teatro di queste vicende.