Il parco inclusivo, uno dei pochi siciliani, verrà arricchito grazie alla raccolta di fondi “Natale Bambino” promossa da “Zona Franca”
Verrà inaugurato domenica prossima 29 aprile, a Paternò, con inizio fissato alle 10:30, un nuovo gioco del “Giardino del Sorriso” il parco inclusivo di viale dei Platani, utilizzabile da tutti i bambini senza alcuna barriera. Il gioco è stato acquistato grazie ad una raccolta fondi, nell’ambito della tradizionale iniziativa “Natale Bambino” ,che ha coinvolto le più importanti associazioni della città, su iniziativa di Zona Franca, allargata all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nino Naso. Obiettivo dichiarato dell’iniziativa il completamento del primo parco inclusivo della città.
«Abbiamo aspettato tanto per vedere realizzato un sogno – dichiara la presidente di “Zona Franca”, Francesca Coluccio – ma le cose importanti necessitano di tempi lunghi. Con grande soddisfazione ho avuto il piacere e l’onore di avere la collaborazione di tante persone che hanno condiviso un progetto importante per la nostra città; tanti piccoli gesti che hanno fatto la differenza e che insieme regaleranno un altro gioiello alla comunità».
I parchi inclusivi rispondono a due necessità: abbattere le barriere psicologiche sulla diversità e offrire alle famiglie un luogo in cui i propri figli possano giocare con gli altri bambini. In Italia la presenza di questi parchi è davvero esigua, la maggior parte si trova nel Settentrione, ma restano tuttavia troppo pochi.
«Quando perdiamo il diritto di essere differenti – aggiunge Coluccio – perdiamo il privilegio di essere liberi. Completare il parco inclusivo è stato per tutti noi un dovere morale, un impegno che abbiamo preso con la comunità e che abbiamo voluto rispettare. Le difficoltà sono state davvero tante, a partire dai costi, elevatissimi, dei giochi inclusivi e dalla manutenzione che essi richiedono, ma in questa gara di solidarietà non ci siamo sentiti mai soli. Ci piace ricordare che il parco inclusivo è della città e quindi è di ognuno di noi. Prendiamocene cura».