Sfuma la proroga fino a giugno degli ammortizzatori sociali. Adesso la speranza residua è la commessa Inps Inail
È finita come peggio non poteva la vicenda della proroga della mobilità per gli ex lavoratori del call center paternese Qè, che attendevano il voto della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati (impegnata negli emendamenti alla Legge di stabilità) per ottenere un sostegno al reddito – scaduto a inizio dicembre – fino al prossimo mese di giugno. La Commissione, presieduta dall’onorevole Pd Francesco Boccia, ha respinto l’emendamento che riguardava non soltanto gli ex operatori della fallita impresa, ma anche altre migliaia di lavoratori che restano così senza reddito, in attesa di una ricollocazione.
Enorme la delusione degli ex Qè, che avevano sospeso l’occupazione dell’ex Palazzo Alessi di Paternò il 7 dicembre scorso, dopo l’incontro con il presidente della Commissione lavoro, Cesare Damiano, al quale Valentina Borzì (ex Rsu Slc Cgil) aveva proposto l’emendamento. Adesso tutte le speranze si spostano sulla ricollocazione dei lavoratori ed in particolare sulla commessa Inps. Proprio l’Istituto di previdenza ha comunicato che la Transcom (che ha la gestione informatica Inps e Inail) si è resa disponibile ad un confronto con la Netith (che ha riassorbito parte dei lavoratori ex Qè ed ha manifestato l’intenzione di assumerne altri) per la ricollocazione durante l’eventuale periodo di prova del contratto d’appalto che dovrebbe durare fino alla conclusione della nuova procedura di gara.
Gli ex Rsu Qè hanno diramato un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente
Esito votazione emendamento proroga mobilità e risposta interrogazioni parlamentari Albanella e Rizzetto
Carissimi colleghi, apprendiamo che l’emendamento da noi proposto e fatto suo dalla Commissione Lavoro della Camera (che l’aveva approvato a larga maggioranza), non ha passato il vaglio della Commissione Bilancio. Peccato: ancora una volta la classe politica, in questo caso i membri della commissione Bilancio (presiduta dall’onorevole Boccia) e del Governo hanno segnato una grande distanza con i problemi dei cittadini e dei lavoratori. L’emendamento infatti avrebbe consentito a migliaia di lavoratori in tutta Italia, e a noi ex Qè, di avere una boccata di ossigeno in vista di una possibile ricollocazione.
Tra l’altro, chi ha esaminato l’emendamento non ha saputo cogliere l’originalità della nostra situazione, in quanto noi non solo abbiamo perso il lavoro ma siamo stati vittime di operazioni manageriali al limite della truffa, tanto che gli ex manager sono indagati se non agli arresti. Chi tutela i lavoratori da queste manovre spregiudicate? Chi li risarcisce dai danni causati da imprenditori senza scrupoli? C’è forse la necessità, come più volte abbiamo detto, di colmare questa lacuna normativa prevedendo, ed e’ questo su cui continueremo ad insistere, forme di tutela straordinaria.
Il nostro è stato un tentativo, una sollecitazione ulteriore, che a Roma non hanno voluto e saputo cogliere. Ma non è l’unica strada che possiamo intraprendere, per fortuna. Ricordiamo che abbiamo incassato l’impegno della Regione a trovare i fondi per rifinanziare gli ammortizzatori e già nei prossimi giorni solleciteremo il governo regionale a trovare soluzioni immediate.
Allo stesso tempo attendiamo la convocazione da parte del Ministero dello sviluppo economico per affrontare la questione delle commesse. A questo proposito, proprio oggi, ben due interrogazioni sono state presentate in parlamento dall’onorevole Luisa Albanella e dall’onorevole Valter Rizzetto.
Entrambe chiedevano conto al ministero del lavoro sulla questione commesse. Il Ministero del lavoro ha risposto che la situazione degli ex lavoratori Qè è sotto controllo e che continuerà a monitorare gli sviluppi della vicenda anche tenuto conto degli istituti di tutela finora attivati. Inoltre ha riferito che l’Inps ha comunicato che la società Transcom si è resa disponibile ad un confronto con la Netith al fine di consentire ai lavoratori ex Qè, una ricollocazione durante l’eventuale periodo di prova del contratto d’appalto che dovrebbe durare fino alla conclusione della nuova procedura di gara.
Data la scadenza degli ammortizzatori sociali al 06 dicembre e dopo un anno di battaglie, ci auguriamo che la disponibilità da parte di Transcom si traduca nell’immediata riassegnazione dei volumi presso Netith. Il tempo delle parole è scaduto. Adesso servono i fatti.
Colleghi andiamo avanti fino al raggiungimento dei nostri obiettivi. In mancanza di risposte immediate siamo pronti a mobilitarci nuovamente.
Valentina Borzì ex RSU SLC CGIL
Giovanni Arcidiacono ex RSU SLC CGIL
Anna Orifici ex RSU FISTEL CISL