Nuovi guai per il sindaco Nino Naso: dopo la seduta buca del 28 febbraio, in aula i suoi consiglieri non si presentano né giovedì, né venerdì
Riuscirà ancora, il sindaco di Paternò, Nino Naso, a sostenere che la fatidica riunione del 28 febbraio scorso (quella sulle anticipazioni di liquidità per 2 milioni e 600 mila euro), andata clamorosamente buca, fallì per volere delle opposizioni? Per come sono andate le cose negli ultimi giorni in Consiglio comunale, sarà arduo continuare a perorare questa tesi: sul finire della scorsa settimana, infatti, la maggioranza consiliare che lo sostiene (o forse, lo sosteneva) si è letteralmente liquefatta sia giovedì, sia venerdì, con la conseguenza che non è stato possibile surrogare i consiglieri dimissionari nominati assessori. E tutto ciò all’indomani della nuova giunta (rileggi l’articolo) e delle dimissioni da presidente della commissione Cultura, della consigliera Barbara Conigliello.
Insomma il rimpasto che, sulla carta, doveva rasserenare l’ambiente e rilanciare l’azione amministrativa, ha prodotto l’effetto contrario: una parte dei consiglieri di maggioranza appare in disaccordo con il primo cittadino. Naso, dopo la pubblicazione dell’articolo di Yvii24 che sosteneva che doveva essere la sua maggioranza a garantire il numero legale in aula, e non certo la minoranza (rileggi l’articolo), e che probabilmente sulle defezioni di “pochi secondi” avrebbe dovuto guardare meglio in casa propria, replicò con forza (rileggi l’articolo) attaccando l’opposizione a testa bassa, rea, a detta del primo cittadino paternese, di aver impedito quell’anticipazione di liquidità che avrebbe permesso di pagare imprese e professionisti, sfruttando la mancanza per pochi attimi dei consiglieri di maggioranza.
Ecco, sono probabilmente quei pochi attimi a dare la chiave di lettura dei malumori che già serpeggiavano e che, probabilmente, si sono manifestati nella nuova doppia seduta buca del Consiglio comunale. Le cronache politiche raccontano di una guerra fra i due assessori Ignazio Mannino (vicesindaco) e Vito Rau, provenienti dalla stessa lista “Paternò On”, ma, ormai, distantissimi: il primo vicino a Fratelli d’Italia, il secondo alla Lega. Anche in casa Pd i malumori, in una fazione, sono evidenti per la mancata nomina della consigliera Conigliello (a cui è stato preferito Gulisano); a ciò si aggiunge la richiesta crescente di una parte dem di lasciare la giunta, ormai dominata da uomini di destra. Insomma, bella gatta da pelare per il sindaco che si ritrova, oggi, al centro di una crisi politica dopo aver trascorso tre mesi cercando di evitarla: ma questa volta non cerchi altrove i colpevoli, li trova tutti in casa sua.