Sambataro: «Un presidente istituzionale rende l’eletto più significativo». Ionella Rapisarda: «Presidente condiviso». Anthony Distefano: «No a spartizioni»
Ormai, ci siamo quasi. Tutto pronto a Paternò per il debutto del nuovo Consiglio comunale, eletto nella tornata amministrativa dell’11 giugno scorso. Dopo il travagliato spoglio e la non meno travagliata riconta, frutto della confusione delle caotiche ore dello scrutinio, il nuovo consesso civico è pronto a mostrarsi alla città. L’aula sarà dominata dalla coalizione che sostiene il sindaco Nino Naso a cui sono andati ben 14 dei 24 seggi a disposizione. La minoranza potrà contare sui restanti 10, suddivisi fra i 7 della coalizione di Anthony Distefano (che verrà capeggiata dallo stesso candidato sindaco giunto secondo in virtù del superamento del 20% dei suffragi che ha garantito l’entrata di diritto in aula) e i 3 del Movimento 5 Stelle.
All’ordine del giorno della prima seduta il giuramento e l’esame delle condizioni di eleggibilità dei neoeletti, la convalida e le eventuali surroghe, l’elezione del presidente del Consiglio comunale, l’elezione del vicepresidente del Consiglio comunale, il giuramento del sindaco.
Dunque, oltre ai punti di routine, la nuova assise dovrà eleggere presidente e vice. Per il momento, soprattutto nella minoranza, le carte rimangono abbastanza coperte e bisognerà vedere se, alla fine, uscirà un presidente eletto solo dalla maggioranza o se vedrà convergere, su una figura istituzionale, tutte o parte delle due opposizioni.
Si dovrebbe partire dai nomi che ormai circolano da tempo e nemmeno troppo velatamente negli ambienti politici: Filippo Sambataro della lista “Presenti sempre” e Ionella Rapisarda della lista “Nino Naso sindaco”.
Sambataro (nella foto) è l’attuale segretario cittadino del Pd, autosospesosi a fine maggio sino al 26 giugno e, in pratica, ritornato alla guida dei democratici paternesi. È vicino all’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo. Sarebbe lui, al momento, il più accreditato a succedere a Laura Bottino alla guida del consesso.
Contattato da noi al telefono, non smentendo la sua candidatura, dichiara: «Aspettiamo il 31 e vediamo come finirà. Da parte mia mi auguro che il presidente sia eletto da un’ampia maggioranza con i voti anche dell’opposizione, un presidente istituzionale rende l’eletto più significativo».
E il Partito Democratico, alla luce dell’elezione, cosa farà? Entrerà organicamente a sostenere l’amministrazione comunale?
«Riconvocheremo presto l’assemblea del Pd – risponde Sambataro – e faremo una riflessione. Sarà presente anche un rappresentante del partito provinciale e in quella sede decideremo».
Dal canto suo, Ionella Rapisarda (contattata da Yvii24) sottolinea di non aver avanzato alcuna autocandidatura: «Io non mi sono candidata e non sono candidata, anche se ho ricevuto sollecitazioni ed anche manifestazioni di stima da varie parti. C’è questa ipotesi del consigliere Sambataro e stiamo facendo una discussione all’interno del nostro gruppo. Io ritengo che un presidente debba essere condiviso con gli altri componenti il consiglio. Da parte mia, continuerò a confrontarmi sino all’elezione affiché il presidente eletto abbia queste caratteristiche e rappresenti il consiglio e la collettività».
Per la coalizione Distefano, abbiamo chiesto allo stesso candidato sindaco, Anthony Distefano, come intenderà agire la coalizione sull’elezione del presidente: «Attendiamo di conoscere la proposta della maggioranza. Tuttavia, la gente si attende serietà e non spartizioni da malapolitica. Da parte nostra agiremo in piena responsabilità».
Abbiamo chiesto anche al Movimento 5 Stelle una dichiarazione, ma al momento della pubblicazione non abbiamo ancora ricevuto risposta; restiamo disponibili a pubblicare la posizione dei pentastellati.