Riceviamo due documenti da “fantomatici” presidente del Consiglio comunale e consiglieri: per noi sono irricevibili in quanto mancano le firme degli interessati
Assume i contorni del “giallo” la vicenda Naso-Ardizzone a Paternò, ovvero lo scontro al termine dell’ultima conferenza dei capigruppo fra il primo cittadino Nino Naso e la consigliera grillina, nonché vicepresidente del Consiglio comunale, Martina Ardizzone (rileggi l’articolo). Il “giallo” nasce dalla mail inoltrata dallo studio di un consigliere di maggioranza (recapitata anche alla nostra redazione), e di cui omettiamo il nome, contenente due differenti documenti firmati in calce “Il Presidente del Consiglio e i Consiglieri presenti” e “Il Presidente del Consiglio e i Consiglieri di maggioranza”, ma senza firma autografa né del presidente, né tantomeno dei consiglieri.
Per noi il documento è irricevibile poiché mancano i nominativi e le relative firme. Sono riportati dei numeri di telefono che abbiamo formulato per dare una paternità – come deontologia professionale impone – a mail e documenti, ma siamo riusciti a parlare solamente con una segretaria che ci ha detto che “riferirà” al consigliere la nostra richiesta.
Ci chiediamo: perché l’invio di documenti anonimi? Perché il presidente del Consiglio comunale Filippo Sambataro non firma un documento che lo riguarda assumendosene la paternità? Il tutto non ci appare chiaro. Sembra, piuttosto, la manovra ordita da qualcuno con l’interesse di far passare un messaggio a nome di tutti i consiglieri che non tutti, probabilmente, vogliono firmare. Ricordiamo, inoltre, ai rappresentanti istituzionali, che i comunicati stampa devono essere diffusi da iscritti all’Albo dei giornalisti e che, se così non fosse, il rischio è una denuncia per esercizio abusivo della professione.
In merito ai due documenti senza firma, il Movimento 5 Stelle ha diramato una nota (dal titolo “La dignità non ha colore politico”) nella quale scrive, fra l’altro: “Preso atto del comunicato elargito dal Presidente del Consiglio e dai consiglieri di maggioranza, privo di firme individuali, il gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle, valuta la possibilità di perseguire vie legali a causa delle false dichiarazioni presenti negli atti sopracitati”.
E il consigliere Claudia Flammia: «Sono l’unico membro di opposizione presente al momento dell’atto incriminato e in merito allo svolgimento dei fatti dichiaro che la ricostruzione degli stessi (nel comunicato senza firme ndr), avvenuta ad opera della maggioranza, non corrisponde a quanto da me visto, ascoltato e riferito».
Poi Flammia aggiunge: «Ho preferito allontanare il consigliere Ardizzone a causa degli insulti personali che le sono stati rivolti e del comportamento del sindaco, che ha alzato i toni a pochi centimetri dalla mia collega, avvenuto nel totale silenzio dei presenti e dell’accondiscendenza del Presidente del Consiglio che ha perseguito alzando la voce anch’egli. Mi sorprende ed amareggia come i miei colleghi, che professavano stima reciproca, abbiano potuto descrivere un atteggiamento non veritiero».
Il consigliere Martina Ardizzone: «(…) non mi dimetteró dalla carica di vicepresidente, se non quando mancherò del lavoro istituzionale che quest’ultima comporta».
E sullo scontro che l’ha opposto alla consigliera Ardizzone, il sindaco Nino Naso (dopo la dichiarazione a Yvii24) ha diramato la seguente nota tramite l’addetto stampa del comune:
«Tirato in ballo in modo plateale da un post del Movimento 5 stelle Paternó, sono tenuto ad un chiarimento, tanto più che il titolo del post è: “Signori si nasce”. Nella giornata di ieri mi sono ritrovato, ció è vero, a dover richiamare alla calma la consigliera Martina Ardizzone per le parole e il tono irriguardoso utilizzato contro il Presidente del Consiglio Filippo Sambataro e ció avveniva alla mia presenza e a quella di altri consiglieri.Secondo la mia formazione, forse un poco tradizionalista e non proprio coincidente con quella della giovane consigliera, bisogna conservare un certo rispetto per le Istituzioni e per le persone che le rappresentano: l’atteggiamento della Ardizzione mi è sembrato fuori luogo, sia nei confronti del suo interlocutore, sia nei confronti di se stessa, visto che ricopre l’importante ruolo di Vicepresidente del Consiglio e ancor di più perché reclamava su una questione della quale non aveva il diritto di reclamare poiché nessun torto le è stato fatto: si informi meglio al riguardo.
Quanto alla parolaccia che io le avrei indirizzato, preferisco non entrare neppure nel merito poiché semplicemente non corrisponde al vero.
Piuttosto mi offende e offende l’Istituzione che rappresento l’affermazione che viene fatta sul social FB con l’espressione: “sistema marcio, fatto di pregiudizi, sotterfugi, brama di soldi e potere”. Queste affermazioni, non comprovate da fatti alcuni, sono illazioni del tutto gratuite, si caratterizzano come molto pericolose e mi preoccupa il sentimento sotteso che tradiscono, ovvero la volontà pretestuosa di cercare elementi per accusare la mia persona e il sistema che rappresento. Mi rivelano, con amarezza, che, dimenticando il bene della città, si cercano capi d’accusa per una strumentale politica che cova ancora all’interno delle Istituzioni, rivelano, e ciò mi spiace tantissimo, se non addolora, la presenza di una fazione che non ha mai sotterrato le asce di guerra, legittime in campagna elettorale, ma inutili in una fase come l’attuale dove l’impegno di tutti dovrebbe essere quello di utilizzare la fantasia per pensare soluzioni di sviluppo alle tante criticità che affliggono la nostra comunità!
Infine a proposito “Signori si nasce”, penso che nulla sia meno signorile della tendenziosità con cui si cerca di strumentalizzare i fatti, anche a costo di offendere la verità, pur di portare acqua al proprio mulino».