La figura del siciliano che fu sindaco di Firenze e che ha portato la spiritualità cristiana in politica al centro di un incontro del Movimento Cristiano Lavoratori
Giorgio La Pira, dai natali siciliani (nacque nel 1904 a Pozzallo da una famiglia di umili origini ndr.), grande sindaco di Firenze, terziario domenicano e francescano, docente di diritto, padre costituente, politico cattolico con l’ardore di affrontare anche le situazioni internazionali più spinose, questi i temi su cui si è incardinato l’incontro di lunedì pomeriggio a Paternò. “L’attualità di Giorgio La Pira, uomo politico e cristiano” questo il titolo del convegno, articolato, dunque, su alcuni aspetti precipui: la vita, l’esperienza politica e il pensiero.
La chiesa dell’ex Monastero ha accolto l’evento promosso dal Movimento Cristiano Lavoratori, al quale hanno partecipato tra gli altri: P. Llewellyn Muscat, il segretario Postulazione O.P. San Domenico; Nino Giordano studioso di La Pira e scrittore; padre Salvatore Patanè, prevosto parroco della chiesa Santa Maria dell’Alto di Paternò; Fortunato Romano, presidente regionale MCL (Movimento cattolico dei lavoratori); Concetta Centamore, dirigente scolastico I.T.E. “G. Russo” di Paternò; Giovanni Ardizzone, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e Monsignor Salvatore Genchi, vicario generale dell’Arcidiocesi di Catania.
A moderare l’incontro l’avvocato, docente e componente del MCL, Giuseppe Oliveri, che è stato anche tra gli organizzatori. «Il suo stile, la sua semplicità, il suo modo d’intendere la cosa pubblica, – queste le parole di Oliveri – il suo rapporto con Dio proiettato nel suo lavoro, nella sua quotidianità, insomma, non si può negare che sia un modello ancora oggi, per questo si è pensato al convegno. È stata coinvolta anche la scuola in un progetto di legalità, cittadinanza attiva e scienze giuridiche legato al tema ed all’azione politica di La Pira». La scuola è l’ITE come specifica anche la dirigente Centamore: «Un progetto centrale per le competenze sociali e civiche, all’interno del quale si prevede un incontro dibattitto con un sociologo sul tema “La scuola guarda l’Europa”».
Se Monsignor Genchi ha evidenziato la semplicità nel trattare con gente di ogni tipo, da quella comune ai più grandi capi di Stato, emblematici in tal senso sono gli episodi del Vietnam e di Mosca, la parola chiave per comprendere anche le motivazioni del convegno rimane: “attualità”. Così padre Patanè si è soffermato sul significato: «Mi sono chiesto perché attuale. Attuale perché uomo. Cosa che scarseggia nel proscenio mondiale. In quanto cristiano ha saputo unire l’umanità e la politica».
Attualissimo, La Pira, anche per Romano del MCL : «Mi piacerebbe capire se c’è un modo per costruire tanti Giorgio La Pira, così che diventerebbe centrale il concetto di guardare prima al bene degli altri e poi a se stessi. È una storia attualissima quella di La Pira, in un momento di crisi politica. Come sindaco, come santo, come siciliano, come docente rappresenta un modello per le future generazioni».
Padre Muscat ne ha sottolineato lo studio dei testi sacri: «Giorgio La Pira era persona intimamente connessa con il Signore. Qualsiasi cosa facesse si lasciava guidare dal suo amore per Gesù Cristo. Basandosi sui testi sacri aveva sviluppato una visione tutta sua della storia. Storia che veniva vista in maniera costruttiva».