La chiesa del Rosario ha ospitato un’esposizione di opere dell’artista che ha “sonorizzato” i luoghi del territorio
Cala il sipario sulla mostra di disegni, incisioni e fotografie “Monumenti in musica” di Roberto Fabio Coniglio, che ha riscosso un grande successo di visitatori. Nei giorni in cui si celebrava la festa della santa Patrona, la chiesa di San Domenico o del Rosario, in piazza Indipendenza a Paternò, ospitava quest’originale esposizione di una combinazione di forme espressive, dai disegni in chiaro scuro, alle incisioni in stampa fino alle fotografie in bianco e nero, ad immortalare frangenti di vita vissuti in armonia.
E proprio l’armonia intesa come musica e celebrazione estetica dei luoghi del territorio etneo il fil rouge della mostra, dove protagonisti sono siti come: la Scalinata settecentesca, la chiesa della Matrice, le stanze del Castello normanno, sulla collina storica paternese; la Fontana del cherubino di Santa Maria di Licodia; e ancora il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena e la Villa Bellini di Catania, solo per citarne alcuni.
La bellezza declinata in ogni guisa è il motivo preponderante: fanciulle angelicate con in mano uno strumento musicale medievale, con i capelli fluenti e lo sguardo assorto e sullo sfondo, ma sempre in grande risalto, un tratto rappresentativo di un monumento del territorio etneo. Una composizione artistica quella di Coniglio che abbraccia luoghi del Catanese peculiari del punto di vista storico e paesaggistico, e allo stesso tempo evidenzia il legame con la musica come disciplina che tutto equilibra.
Sia nei tratti precisi di questi disegni che negli scatti vi è tutto lo svelamento di un sentimento intenso, una passione per la musica, come d’altra parte può essere naturale per un artista eclettico, un musicista, un maestro di musica, e un disegnatore e fotografo, insomma un talento poliedrico che di arte si nutre e la elargisce volentieri alla sua comunità.
Un’arte come progetto di valorizzazione singolare, che ormai Coniglio porta avanti da alcuni anni, infatti l’esposizione dei “Monumenti in musica” ha visto altre edizioni sempre di grande successo e impatto positivo verso un pubblico che ha compreso la portata di queste opere, perché in fondo narrano una storia identitaria e comune, dunque da condividere come imperativo etico.