Per i lavorati permane il contratto di solidarietà fino al 7 ottobre 2019
Un barlume di luce nella vicenda della crisi economica del Gruppo alimentare della “Roberto Abate spa”, sembra schiarire quella che sarà la sorte di 180 lavoratori. Un incontro si è svolto nei locali dell’azienda “Abate”, nella sede di Etnapolis a Valcorrente, in territorio di Belpasso. Per loro, i 180 lavoratori (di cui 179 con contratto a tempo indeterminato) si sono dissolti i dubbi sul futuro lavorativo: da gennaio potranno considerarsi parte di un’altra azienda. La “Medial Franchising”, una società che opera dal 1999 nella grande distribuzione.
La società ha un capitale sociale di 1.200.000 è amministrata da Giovanni Iacono, ha un organo di controllo nel collegio sindacale presieduto da Antonio Montes e dai membri Francesco Licitra e Sebastiano Passarello.
Si avvale dei servizi forniti dalla consortile “Ergon” che rifornisce di merci prevalentemente gli “Ard discounts”. Alla riunione erano presenti i vertici della “Roberto Abate”, della “Medial Franchising” e le sigle sindacali: FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTuCS UIL. Tra gli accordi sottoscritti per la cessione del ramo d’azienda, anche quello del contratto di continuità per ogni dipendente in ottemperanza alla legge e inoltre quello della prosecuzione del contratto di solidarietà anche con la Medial da gennaio, fino alla sua naturale scadenza il prossimo 7 ottobre 2019. In pratica la nuova società ha accettato di assumere 50 unità, che riteneva in esubero, con la formula della prosecuzione del contratto di solidarietà, per 106 dipendenti su 180.
Dunque, sono stati acquisiti i punti vendita “Ard discounts” e potranno tenere il marchio Ard e alcuni “A&O” e “Famila” che potrebbero diventare “Despar”, “Eurospar” e “Maxisconto”. La cessione di un ramo d’azienda ossia di 20 punti vendita, si è resa necessaria, da parte della Roberto Abate, per sanare qualche debito e garantire la prosecuzione lavorativa ai dipendenti. La situazione economica pare essere abbastanza critica, chiudendosi questa prima trattativa saranno venduti altri punti vendita o ceduti da parte della Roberto Abate. Che spirassero venti contrari lo ha percepito finanche la clientela più affezionata, che si trovava davanti a scaffali sempre più vuoti, la carenza anzi l’assenza in alcuni casi di merce nei punti vendita è stata una dichiarazione d’intenti ineludibile.
Ma adesso le cose sono in evoluzione e il mantenimento dell’apertura dei punti vendita e del lavoro per i dipendenti sembrano essere assodati. I punti vendita ceduti sono: Biancavilla, via Fallica; Bronte, via Grassia, Carlentini, via Togliatti; Caltagirone, via Novelli; Catania, via Duca degli Abruzzi, via Agrigenti, via Conte di Torino e via Fusco; Gravina di Catania, via Puccini e via Marinetti; Mascali, via O. Sicula; Mascalucia, via Tremestieri; Misterbianco, via Carlo Marx; Palagonia, via Palermo; Paternò, Corso Italia; San Giovanni La Punta, via Montello.; San Gregorio via Tevere; Siracusa, viale Tunisi; Tremestieri, via Roma e Zafferana, via Delle Scuole.