In occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti le “Mamme in Comune” dimostrano come riutilizzare gli scarti
La “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti” è partita e le “Mamme in Comune” di Paternò, che aderiscono all’iniziativa da diversi anni ormai, conseguendo anche riconoscimenti a livello europeo, hanno avviato una serie di incontri con le scolaresche per sensibilizzarli sul tema. L’apertura ufficiale dei sette giorni pieni di eventi si è svolta all’Itc “Gioacchino Russo”, dove già da lunedì mattina con una conferenza e la visione di alcuni video sugli effetti nocivi dei rifiuti sull’ambiente, si è sviluppato un dibattito proficuo sul futuro del pianeta.
«Quest’anno il messaggio che la Settimana europea del rifiuto vuole lanciare – ha spiegato a Yvii 24, la presidente del comitato “Mamme in Comune”, Nerina Palazzolo – è quello del riutilizzo del rifiuto. Quindi non solo riciclaggio, ma ciò che per una persona può non essere più utile per qualcuno altro invece può avere importanza. Una nuova vita per il rifiuto. Pensiamo che un messaggio del genere abbia un’ampia valenza, concretamente con iniziative come quella del baratto, che si svolgerà in questa scuola il 25 novembre, si può, appunto, anche in maniera creativa, conferire nuova realtà ad un utensile. Con gli studenti del quinto anno si sta realizzando un progetto per la costruzione di una libreria con le cassette della frutta, una libreria che rimarrà a scuola in biblioteca, dunque un segno, un modo originale e tangibile del riutilizzo di un oggetto».
Dopo il “Russo” sarà la volta dell’Istituto alberghiero “Chinnici” di Santa Maria di Licodia, secondo un fittissimo programma di incontri organizzato da queste signore impegnate a 360° nel sociale e nel divulgare il rispetto dell’ambiente. I filmati trasmessi hanno evidenziato in maniera inoppugnabile come le pratiche scorrette dell’abbandono dei rifiuti possano distruggere interi ecosistemi e penetrare perniciosamente nella nostra catena alimentare, tuttavia appare chiaro che il fine è quello di scuotere anche le menti più giovani, così da indurre ad una presa di coscienza diversa rispetto alla preservazione dell’ambiente e della salute dei suoi abitanti, insomma una forma di educazione imprescindibile in una società civile.
Si mostrano sconvolti anche gli adulti nell’apprendere le informazioni sulle alterazioni ambientali da inquinamento, come la già nota questione “un mare di plastica”. Proprio su questa questione si sofferma, pressoché testimoniando il suo sgomento, la dirigente scolastica dell’istituto “Russo”, Concetta Centamore: «La scoperta della microplastica negli oceani e quindi nei pesci, mi ha lasciata sbigottita! Non immaginavo un tale problema di inquinamento al punto da alterare la nostra catena alimentare. Soprattutto nei pesci di grossa taglia si manifesta in maniera più evidente l’ingerimento della plastica che poi finisce sulle nostre tavole, in pratica. Incontri come questo sono importantissimi, perché estremamente educativi. Fanno un gran lavoro le “Mamme in Comune” spiegando le conseguenze di alcuni comportamenti impropri in tema di rifiuti. I depositari di questi messaggi è giusto che siano i nostri ragazzi, i giovani, ecco che la scuola non può non aderire a manifestazioni di questo genere!».
Attenti e pronti a domande interessanti si sono mostrati i ragazzi, alcuni di loro ben consapevoli dei rischi che si corrono se non si effettua la raccolta differenziata, se non si ricicla e soprattutto se si abbandonano i rifiuti dovunque.
«Deve partire da noi, sì, – ha espresso il suo parere un allievo, Salvatore Silvano, del primo anno – ma anche dalla politica. Le misure di prevenzione che si dovrebbero prendere per prevenire l’inquinamento, le sanzioni nei confronti di chi sporca, o il ribaltamento di priorità tra il consumismo e il rispetto dell’ambiente dovrebbero essere nelle agende di chi governa in maniera coscienziosa».