L’Assostampa Catania chiede e ottiene la revoca. Gli incarichi violavano la Legge 150/2000
Su sollecitazione della segreteria di Assostampa Catania, il sindacato unitario dei giornalisti siciliani, il sindaco di Paternò, Nino Naso, ha revocato in data 12 marzo con propria determina l’incarico di portavoce a titolo gratuito assegnato a due giornalisti, in evidente violazione della Legge 150/2000 e del rispetto della professione giornalistica. In una nota, Assostampa sottolinea che «chi lavora deve essere retribuito in modo adeguato, un concetto che sembrerebbe assodato, ma evidentemente non lo è per alcuni amministratori pubblici. Nei giorni scorsi incarichi a titolo gratuito sono stati contestati dalla segreteria regionale del sindacati dei giornalisti, e successivamente revocati. Assostampa Catania offre agli amministratori pubblici la disponibilità dei propri consulenti per redigere atti amministrativi di selezioni e incarichi nel rispetto della legge ed evitare di incorrere in reati penali e contabili».
Assostampa Catania, il 9 marzo scorso, in merito all’incarico come portavoce affidato a titolo gratuito della Città metropolitana di Catania, aveva precedentemente diffuso il seguente comunicato a firma del segretario provinciale Daniele Lo Porto
Non è accettabile che un ente pubblico disponga atti di assunzione di giornalisti a titolo gratuito e non è etico che i giornalisti accettino questi incarichi. Il sindacato dei giornalisti – pur rispettando le libertà di scelta degli amministratori nella individuazione dei portavoce, la cui opera viene svolta a titolo fiduciario – ribadisce il ruolo fondamentale dei giornalisti negli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni.
Da tempo si chiede un tavolo di confronto per l’istituzione di uffici stampa che siano previsti e fissati nelle piante organiche, con un numero di giornalisti adeguato alle esigenze di una grande città, che siano al servizio degli Enti e garantiscano ai cittadini il diritto di essere correttamente informati. E questo nel rispetto delle legge 150 che però, a distanza di quasi 20 anni dalla sua emanazione, non può più avere regime di prima applicazione.
In questo senso la strada maestra resta sempre e unicamente quella dei concorsi pubblici per titoli con l’applicazione del contratto di lavoro per i giornalisti vigente in Sicilia (unica regionale in Italia) che ne definisce i profili professionali.
Non è più tempo di assalti alla diligenza ma di rigoroso rispetto delle leggi e delle norme. Gli uffici stampa non possono e non devono essere una riserva di incarichi di miglior favore per dipendenti pubblici che già ricoprono altri incarichi, ma strutture altamente professionalizzate alle quali deve essere possibile accedere solo dopo rigorose e trasparenti selezioni pubbliche.
Il sindacato dei giornalisti, dunque, pur confermando la disponibilità all’avvio di un confronto che definisca una volta per tutte organici e assetti degli uffici stampa sia del Comune sia della Città metropolitana, e preso atto della corretta rinuncia del collega alla nomina di portavoce a titolo gratuito, invitano il sindaco metropolitano a ritirare il provvedimento e ad avviare in tempi strettissimi l’ormai non più rinviabile negoziato sindacale.
Daniele Lo Porto