I consiglieri Ardizzone, Flammia e Gresta chiedono all’amministrazione se siano previste attività di contrasto allo sfruttamento della manodopera
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Paternò ha presentato un’interrogazione nella quale chiede alla giunta municipale se abbia intenzione di pianificare attività politiche, amministrative e sociali di contrasto al caporalato, per garantire e tutelare i diritti e la dignità della persona.
«Anche se rimasta nell’indifferenza per troppo tempo la problematica legata al fenomeno dello sfruttamento della manodopera agricola precaria a basso costo e non in regola è più viva che mai anche nel territorio paternese – affermano i consiglieri Martina Ardizzone, Claudia Flammia e Marco Gresta – una situazione drammatica che oltre a costringere il cittadino ad offrire la propria prestazione lavorativa con la mancata applicazione dei relativi contratti di lavoro, un salario sottopagato e con orari eccessivi, in alcuni casi, approfittandosi dello stato di bisogno dei lavoratori, si trasforma in violenza, minacce e intimidazioni. Attraverso questo atto consiliare – concludono i consiglieri M5S – vogliamo iniziare un percorso politico, sociale e culturale con la finalità di garantire la parità sociale assicurando lo sviluppo civile della persona umana nel rispetto della sua condizione psico- fisica e contestualmente il rilancio dell’economia sana della città attraverso un lotta contro ogni formato di mafia».