Monito da padre Salvatore Magrì: «Paternò rialzati». Soddisfazione per l’andamento della festa da parte del sindaco Nino Naso
Fuochi d’artificio, scampanio a festa delle campane della chiesa di Santa Barbara, banda musicale e tanta gente hanno accolto oggi l’uscita del busto reliquiario posto sul fercolo in argento della santa protettrice di Paternò, Barbara. Festeggiamenti che hanno avuto già inizio nella giornata del 2 dicembre scorso. Una giornata importante, quella di oggi, non solo per la comunità paternese ma anche per tutta la chiesa universale che ricorda il martirio della santa prima data alle fiamme, il cui fuoco non la scalfì e poi alla quale fu tagliata la testa. La giornata di oggi ha avuto inizio con 21 colpi di cannone sparati dal Castello Normanno e la successiva svelata del busto reliquario, con l’apertura della cameretta dove resta custodito tutto l’anno. A dare il via alla processione, le parole del sacerdote Salvatore Magrì il quale ha voluto esortare i fedeli con un suo lungo discorso. “Paternò rialzati” ha detto il sacerdote da sopra il fercolo della patrona. Soddisfazione per la festa è stata espressa anche dal primo cittadino Nino Naso che ha seguito l’intera processione.