Tornano le palme a San Giovanni. Le acquistano, in piena campagna elettorale, l’assessore Borzì ed il consigliere Calabrò. Interrati 8 esemplari di categoria washingtonia resistente al punteruolo rosso
Le palme tornano alle “Palme” di Paternò. L’interramento di otto esemplari di categoria washingtonia, tipo di origine americana di robusta qualità con l’apice vegetativo duro resistente al punteruolo rosso – che una decina d’anni fa annientò quelle che vi campeggiavano da decenni –, è stato finanziato dall’assessore al Verde Agostino Borzì e dal consigliere comunale Nino Calabrò. Una iniziativa chiaramente ad effetto, nell’ultima settimana di campagna elettorale. Meritevole, di certo, ma l’iniziativa “puzza” fin troppo di propaganda. Ma, alla fine, si dirà il risultato è quello che conta: quando la campagna elettorale sarà conclusa le palme resteranno.
Gli otto esemplati sono stati posti a dimora in via Vittorio Emanuele, nello slargo detto, per l’appunto, “Le Palme”, nel quartiere San Giovanni, che da sempre rappresenta un punto identitario per i paternesi.
L’iniziativa, com’è ovvio, ha mosso innumerevoli critiche da parte degli avversari alla competizione dell’11 giugno, ma anche tanto sarcasmo. In difesa della scelta il sindaco Mauro Mangano che in una nota dichiara: «Non è giusto esercitare la fantasia sulle palme, sulla questione del loro arrivo perché queste piante sono state installate da dipendenti del Comune, ma al loro acquisto hanno provveduto l’assessore Borzì e il consigliere comunale Nino Calabrò».
Chiarimenti sul tipo d’intervento praticato per la rimozione dei tronchi delle precedenti palme e sulla messa a dimora li fornisce l’assessore Borzì: «C’eravamo impegnato con i cittadini per riportare le palme nei loro alloggi. Era necessario recuperare una trivella per la rimozione del tronco e dell’apparato radicale, le casse del comune però non consentivano questo tipo di intervento. Allora abbiamo fatto dei tagli sui tronchi e atteso che il tronco si sfaldasse. Questa settimana con l’escavatore del Comune e ovviamente l’opera dei dipendenti comunali, siamo riusciti a rimuovere questi tronchi. Finora abbiamo aspettato perché avevamo paura di distruggere i marciapiedi. Dopo di che abbiamo contattato un vivaista e con il vice presidente del consiglio comunale Calabrò abbiamo acquistato le piante».