Il Comitato “Difendiamo Ospedale Paternò”: «Alla fine a perdere è stata l’intera città e con essa le sue istituzioni»
L’ospedale “Santissimo Salvatore” di Paternò sarebbe destinato a perdere i reparti di Psichiatria e Otorinolaringoiatria. È quanto emerge dall’analisi del nuovo Piano regionale della sanità, cosi come approvato dalla giunta regionale di governo presieduta da Nello Musumeci. Di contro, manterrebbe Chirurgia generale, Medicina generale, Ortopedia e traumatologia, Laboratorio analisi. Il “Santissimo Salvatore”, classificato come presidio di base, avrà 44 posti letto, con 4 unità complesse: Chirurgia con 6 posti letto (in precedenza reparto con 10 posti letto), Medicina con 14 posti letto, Ortopedia con 8 posti e Laboratorio analisi. Previste anche unità semplici come Lungodegenza (16 posti letto), Radiologia, Servizio trasfusionale e Pronto soccorso.
Dunque verrebbero soppressi Otorino (che nel 2017 ha prodotto un’attività chirurgica di 440 interventi) con la conseguente perdita anche degli ambulatori di Logopedia, Foniatria e Allergologia, e Psichiatria, con 8 posti letto, punto di riferimento per il territorio.
«Il comitato “Difendiamo Ospedale Paternò” – si legge in una nota – accoglie con tristezza e amarezza la soppressione dei reparti di Otorino e Psichiatria. Nei giorni scorsi il Comitato aveva manifestato un certo ottimismo, subito dopo essere stato ricevuto dalla commissione sanità all’ARS, solo perchè durante l’audizione e al termine della stessa, aveva ricevuto rassicurazioni che le istanze portate a conoscenza dal comitato alla commissione (aumento dei posti della chirurgia da 6 a 10, e la non soppressione dei reparti di Otorino e Psichiatria, come previsto nel Piano regionale approvato dal governo regionale) erano state accolte. Semplicemente il Comitato aveva portato a conoscenza della città quello che i componenti della Commissione Sanità avevano garantito e assicurato. Alla fine a perdere è stata l’intera città e con essa le sue istituzioni locali. Infatti il sindaco Nino Naso e il presidente del consiglio Filippo Sambataro sono stati ricevuti anche loro dalla Commissione Sanità all’Ars; ma nonostante il loro intervento nulla è cambiato. Proprio nulla. Siamo molto rammaricati – conclude il Comitato – ma restiamo vigili e combattivi».