Nota del Movimento 5 Stelle sulla scelta del titolare delle Politiche sociali
Arruolare il nuovo assessore comunale tramite manifestazione pubblica d’interesse. È la richiesta “sui generis” che avanza il Movimento Cinque Stelle di Paternò in una nota nella quale annuncia la presentazione di una interrogazione consiliare sul rimpasto in giunta, dopo le dimissioni dell’ex assessore Maccarrone, che – a detta del M5S – le avrebbe protocollate dopo due mesi di assenza. Le deleghe, al momento, rimangono in mano al sindaco Nino Naso.
In particolare, i grillini – che chiedono “manifestazione pubblica d’interesse per la scelta del membro della Giunta, basato su conoscenze e competenze nel campo dei servizi sociali e degli affari legali” – in un documento firmato dai consiglieri Martina Ardizzone, Claudia Flammia e Marco Gresta – scrivono: «L’amministrazione Naso ha il dovere di garantire una corretta pianificazione delle politiche sociali e ad oggi, a nove mesi dall’elezione di questa nuova Giunta, questo non è stato fatto. La tutela e il benessere del cittadino deve essere alla base di tutto e sarebbe un dispiacere se alla fine si utilizzasse il solito modus operandi della vecchia politica per la scelta di una figura così importante. Per questo motivo reputiamo opportuno invitare l’amministrazione a procedere per l’individuazione dell’assessorato alle politiche sociali con una manifestazione pubblica d’interesse. Inoltre, abbiamo chiesto se l’amministrazione ha intenzione, attraverso gli uffici competenti, di accertare ed eventualmente avviare una procedura di sanzionamento per i mesi di gennaio e febbraio, sino alla data di dimissione, nei confronti dell’ex-assessore Maccarrone per gli eventuali disagi all’ente Comunale causati dalle sue improvvise assenze e dalla continua irreperibilità della stessa».
Insomma, l’assessore reclutato tramite CV. Un altro grosso masso scagliato dal populismo che, ahimé, segna questi anni di antipolitica, con buona pace di Jean-Jacques Rousseau (il filosofo, non la piattaforma), e di quanti dall’epoca moderna in poi hanno teorizzato la supremazia della politica.