Cerimonia partecipata stamattina a Palazzo Alessi, per la consegna della fascia tricolore al nuovo primo cittadino
Erano davvero in tanti ad attendere il suo arrivo. Il plebiscito delle elezioni si è confermato anche il giorno della proclamazione dove c’era un pullulare di gente a piazza Umberto e all’ingresso di Palazzo Alessi di Paternò, sede dell’assise civica cittadina, che lasciava pochi dubbi sul seguito di sostenitori, fondamentali al risultato delle urne. Aspettavano trepidanti il loro sindaco: Nino Naso. Strette di mano, molti abbracci e urla festanti hanno salutato il suo arrivo, poi la ressa ha invaso l’aula consiliare.
A presiedere il momento della proclamazione, organizzato in pompa magna, in una sede inconsueta rispetto al quinto piano del Palazzo municipale in zona Ardizzone, e a dirigere le varie fasi il cerimoniere del Comune, Franco Tartaresu, che ha consegnato la fascia tricolore al neo sindaco Naso.
Il bagno di folla acclamava il neo sindaco Naso, lo spingeva a sé per fargli sentire tutta la stima e la vicinanza. Le lacrime di commozione anche da parte del pubblico, di tanti dei neo consiglieri, hanno reso il momento ancora più intenso.
Poi la ricomposizione e le parole sentite del sindaco Naso nel ringraziare quanti sono intervenuti nell’importante giorno della proclamazione: «Oggi siete tutti sindaci quelli che siete qui. Voglio rappresentare tutti voi. Questa città ha bisogno di tanto amore. Questa città ha bisogno di attenzione. Questa città ha bisogno di umiltà. Ma ha bisogno di tanta determinazione e di tanto lavoro. Lo farò senza tradire mai quello che abbiamo detto in campagna elettorale: il servizio verso la città, la priorità per il sociale e parlare con tutti, parlare un linguaggio che tutti possano capire. Invertiremo – ha concluso Naso – la tendenza staremo più per le strade che a Palazzo comunale».
Priorità annunciate anche dal vice sindaco Ezio Mannino, che per Yvii24, ha risposto alla domanda inerente le iniziative in programma nell’imminenza dell’azione amministrativa: «Sicuramente bisogna ripristinare un dialogo con i cittadini cioè ripristinare l’anello di congiunzione tra le istituzioni e la città che è stato perso. Quindi incontrare le categorie sociali, le categorie professionali e assieme stabilire le priorità della città. Introdurre un nuovo metodo, diverso da quello precedente amministrazione, del dialogo, del confronto, e soprattutto delle azioni semplici e immediate per fronteggiare le difficoltà della città, dalle più semplici e banali che possono essere fatte con atti immediati, a quelli che hanno bisogno di una organizzazione. Di certo della – ha concluso Mannino – dobbiamo necessariamente fare rinascere la nostra città, attivando delle sinergie e puntando al dialogo».