Incontro con l’autore partecipato a cominciare dalle scolaresche paternesi: le classi del “Gioacchino Russo” e dell’Istituto Agricoltura e Ambiente
Si è svolta ieri, nella sala conferenza della Biblioteca comunale “G. B. Nicolosi” di Paternò, la presentazione del libro del sergente Andrea Adorno, alpino paracadutista e ranger decorato con la medaglia d’oro al valor militare. “Nome in codice Ares”. Questo il titolo del libro, un’autobiografia, una testimonianza, ma soprattutto un esempio di vita, scritto con lo storico Gastone Breccia, e pubblicato da Mondadori.
All’incontro hanno partecipato le scuole di Paternò: l’Istituto Tecnico Commerciale “Gioacchino Russo” e l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente.
Intervenuti anche rappresentanti del 62° Reggimento di Fanteria “Sicilia” con in testa il colonnello Luigino Cerbo, comandante della Caserma “Sommaruga” di Catania, nonché il sottoufficiale di corpo di reggimento Primo maresciallo luogotenente Concetto Celeste e l’ufficiale addetto alla pubblica informazione, Capitano Giuseppe Garagliano. Presenti anche il Capitano Angelo Accardo (Comandante della Compagnia dei carabinieri di Paternò); il Comandante della Polizia Municipale di Paternò Antonino La Spina; e il presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Pippo Borzì.
La presentazione è stata anche l’occasione per dare riconoscimento ad un militare che si è distinto sia nei suoi doveri di militare, sia come scrittore. Al sergente Adorno è stata consegnata una targa. Inoltre si è voluto dare l’opportunità, soprattutto ai giovani, di avvicinarsi a modelli di vita positivi e a qualità quali coraggio, lealtà, spirito di sacrificio, onore. Delle autorità civili presenti oltre al sindaco di Paternò Mauro Mangano, anche l’assessore alla Cultura, Valentina Campisano, il consigliere comunale Salvo Comis e l’assessore alla Manutenzione, Salvatore Messina.
Il libro narra della vicenda del sergente Adorno che, impegnato in missione di pace, venne attaccato con i colleghi con cui stava operando il 16 luglio del 2010. Il luogo dell’attacco era Bozbai, nella valle del Mugreb, in Afghanistan. Andrea Adorno, nonostante fosse rimasto ferito, non esitò a rischiare la propria vitacontrastandogli attacchi delle milizie avversarie consentendo ai suoi colleghi di trovare una via di scampo.
Proprio per il suo coraggio è stato insignito della medaglia d’oro il 4 novembre del 2014. Nel volume Adorno racconta le sensazioni che hanno accompagnato questo momento e l’amaro ricordo dell’attacco. Le pagine del libro consegnano una memoria, quella di un’esperienza che può valere per tutti per la sua esemplarità, per lo spirito di corpo che ha manifestato e per gli alti valori intrinseci nelle sue azioni anche le più semplici, nella quotidianità di una vita, in fondo, non troppo dissimile da quella di tanti altri.